LES BELLES VACANCES
LES BELLES VACANCES
René Vernadet, Guido Magnone
Francia / 1960 / 20'
LES BELLES VACANCES
René Vernadet, Guido Magnone
Francia / 1960 / 20'

L'avventura immaginaria di due giovani alpinisti che rimangono incrodati e devono bivaccare in parete. (Fonte: 36 anni di Festival a Trento, 1989).

Registi

René Vernadet

Oltre ai duecento film di cui ha curato le immagini o la realizzazione, René Vernadet ha partecipato a numerose grandi avventure in alta montagna.
Dopo molteplici cortometraggi in montagna:
Riprese con Hermann Buhl per l’incompiuto film tedesco “La grande crevasse” tecnico delle “ETOILES DE MIDI” de Marcel Ichac, Grand Prix del cinema francese nel 1959.
LE PILIER DU FRENEY con René Desmaison.
LA MORT D’UN GUIDE di Jacques Ertaud.
LA VOIE JACKSON di Gérard Herzog (tre film di 1 ora 30).
LES HORIZONS GAGNES avec Gaston Rebuffat.
ASIE CENTRALE con Haroun Tazieff.
Sull’Himalaya:
LE JANNU con Lionel Terray.
LA TAWECHE con Yannick Seigneur.
LE LHALUNG (Zanskar)
LE KANGERALWA (Dolpo)
Ha accompagnato Pierre Beghin nel suo primo tentativo sul versante Nord del K2.
Riprese per numerosi grandi film e scene tra le quali UN HOMME DE TROP di Costa Garvas
SUR UN ARBRE PERCHE con Louis de Funes.
LE RUFFIAN di Josè Giovanni.

Partecipa alle grandi trasmissioni in diretta (montagna o speleologia) per la televisione francese:
QUATRE HOMMES DANS LA FACE SUD (Eurovisione, Gran premio della Televisione a Londra)
LE GOUFFRE DE LA PIERRE SAINT-MARTIN
EN DIRECTE DES AIGUILLES DU DIABLE (TF1/BBC)
L’ESCALADE DE LA TOUR EIFFEL (Pour la 75ème anniversaire de la Tour)

Film per la conoscenza del mondo :
HORIZONS TIBETAINS in coproduzione con Pierre Tairraz.
LE GRAND TIBET.
Con il gruppo militare di Alta-Montagna riprese di PILIER DU CIEL : Invernale della diretta americana della facciata Ovest delle Drus.
Libri: Horizons Tibétains (Ed. Mythra)
Thankgas et peintures du Tibet.
Tibet, Les Chevaux du Vent. (L’Asiathèque. Trois èditions)

Dopo ventidue viaggi in Tibet o nelle regioni di cultura tibetana, si consacra allo studio del Buddismo tibetano e dell’antica religione : il Bön.

Guido Magnone

Alpinista e scultore di origini italiane, ha firmato alcune storiche prime salite: sul Fitz Roy in Patagonia, sulla ovest dell’Aguille du Dru sul Monte Bianco, o al Makalu in Himalaya.

Guido Magnone nacque a Torino nel 1917, ma dopo pochi anni i suoi genitori si trasferirono in Francia. Qui iniziò ben presto la sua passione per l’arte, in particolare per la scultura, che lo portò ad iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Parigi. Nel 1942 si recò a Chamonix e dopo aver visto il Monte Bianco nacque in lui una forte passione per le scalate e le grandi vette.

Si dedicò anima e corpo all’alpinismo diventando uno dei migliori scalatori della sua generazione. Non potendo mantenersi con la sola scultura nel 1952 accettò di partecipare a varie spedizioni, prima tra tutte quella in Patagonia per raggiungere la vetta fino ad allora inviolata del Fitz Roy.
La salita fu lunga e difficile, segnata dalla tragica morte di Jacques Poincenot che morì annegato mentre attraversava il Rio Fitz Roy. Magnone e il suo compagno Lionel Terray proseguirono, affrontando delle condizioni climatiche proibitive con venti che talvolta superarono i 200 chilometri orari, ma l’impresa fu coronata dal successo durante il pomeriggio del 31 gennaio.

Pochi mesi dopo Magnone conquistò la parete ovest dell’Aiguilles du Dru con Lucien Berardini, Adrien Dagory e Marcel Lainé. Per alcuni anni questa fu considerata una delle maggiori imprese alpinistiche delle Alpi grazie alla tecnica innovativa e molto dibattuta. Dopo un tentativo andato a vuoto infatti, gli alpinisti salirono dal versante Nord e si calarono sull’Ovest assicurandosi con dei chiodi a pressione.

Nel 1955 fece parte della spedizione francese che raggiunse per la prima volta il Makalu, vetta himalayana di 8462 metri. L’anno successivo fu eletto presidente del Groupe de Haute Montagne, incarico che conservò fino al 1965. Durante quel periodo riuscì nella prima ascensione del Chacraraju, in Perù, nel 1962 di nuovo a fianco di Lionel Terray. Nel 1964 Magnone scalò per la prima volta la Tour Eiffel nel 75esimo anniversario della sua inaugurazione. La salita con René Desmaison, Lucien Bérardini e Robert Paragot fu trasmessa in Eurovisione.

Negli anni successivi si interessò ai giovani e alle loro opportunità nell’alpinismo e negli sport diventando uno degli ideatori dell’UCPA – l’Unione Nazionale dei Centri Sportivi all’aria aperta. Dal 1977 si dedicò unicamente alla scultura e occasionalmente alla scrittura di alcuni libri sulle sue due passioni più grandi, l’arte e le montagne.

(Fonte: Montagna.tv, www.montagna.tv)