Nashi
Nashi
Daya Cahen
Paesi Bassi / 2008 / 26'
Nashi
Daya Cahen
Paesi Bassi / 2008 / 26'

Nel 2007 Daya Cahen è stata la prima straniera ad ottenere il permesso di installare la sua tenda nel campo estivo dei Nashi, un movimento giovanile russo filogovernativo fondato da Vasily Yakemenko che ufficialmente ha la finalità di favorire la democrazia e di opporsi al fascismo e allo strapotere degli oligarchi, ma anche alle politiche dei paesi dell’ex URSS divenuti indipendenti che hanno scelto politiche di de russificazione e che cercano di stringere stretti rapporti con i paesi e le organizzazioni occidentali. La sua creazione è stata incoraggiata da figure di alto livello dell'amministrazione presidenziale russa. I soci hanno un’età compresa tra i 17 e 25 anni. I critici lo hanno paragonato a organizzazioni come la sovietica Komsomol e la Gioventù hitleriana. L’autrice ha potuto dall’interno cogliere e testimoniare le peculiarità e le attività quotidiane del movimento giovanile sostenuto esplicitamente da Vladimir Putin e ampiamente finanziato dal governo. Ha ripreso le impressioni della gente con due telecamere e le ha poi presentate con una doppia proiezione. Diecimila ragazzi e ragazze provenienti da tutta la Russia scelti e formati per entrare a fare parte della futura classe dirigente (imprenditori, politici, dirigenti) di un paese che cerca di essere fra i leader del XXI secolo.

Regista

Daya Cahen

Daya Cahen ha studiato alla Gerrut Rietveld Academy di Amsterdam nel dipartimento di fotografia tra il 2002 e il 2006. Ha lavorato sia come fotografa che come regista di video. Nel 2006 il suo debutto da regista con “ The Stalin that was played by me” , sulla sua visita al nipote di Stalin, presentato in molti festival nazionali e internazionali. Con “Nashi” (2008) sui movimenti giovanili di Vladimir Putin, la regista mette in atto la sua strategia di intervistare persone manipolate dal mondo della politica, incontrandole nel loro ambiente. Sia Nashi che il film su Stalin dimostrano l'interesse della Cahen per la propaganda politica. Nel 2009 il suo lavoro è stato presentato durante la Biennale d'arte di Venezia.

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