
VIAGGIO A OBLIVIA. PERCHÉ POTREMMO ESSERE ECOLOGISTI MA NON CI RIUSCIAMO?
di Alex Bellini, Feltrinelli. Edoardo Vigna (Caporedattore di Pianeta 2030, Corriere della Sera) dialoga con l'esploratore.
Non basta l’evidenza dei cambiamenti climatici, le montagne di plastica in fiumi e mari, i rifiuti che appestano le nostre città, la terra che si fa deserto. Di fronte alle crisi ambientali, siamo tentati di rinunciare a fare la nostra parte e di trascurare il nostro impatto ecologico quotidiano. Perché? Forse perché, che lo si voglia o no, viviamo tutti a Oblivia, in quella “bolla” immaginaria i cui abitanti ballano con occhiali rosa, mangiano zucchero filato e, nel loro mondo ristretto, tutto sembra distaccato e loro persi in una visione miope. Alex Bellini naviga i dieci fiumi più inquinati di plastica al mondo, e vitali per il Pianeta, documentando le tante facce della crisi ecologica sulla scia dei rifiuti prima che raggiungano il mare e tentando di comprendere ciò che complica la relazione dell’uomo con se stesso e con l’ambiente in cui vive.
Alcune domande l’hanno sempre accompagnato in queste sue “navigazioni per il mondo”: perché viviamo una tensione, che pare inconciliabile, tra pensieri, disposizioni e azioni quando la posta in gioco è l’ambiente? E come possiamo superarla, con maggiore coerenza ed efficacia? In questo libro, Alex Bellini raccoglie alcuni dei più significativi aneddoti vissuti nei suoi tanti viaggi e se ne serve per cercare di indagare i fattori – vere e proprie “trappole” mentali – alla base della separazione tra i nostri pensieri e le nostre azioni nei confronti dell’ambiente.
Lo fa sollevando interrogativi che ci salvano dall’inerzia e ci spingono alla responsabilizzazione. Così, liberandoci dalle catene di Oblivia, rischiamo di salvare anche l’ambiente.