CASCATE TROFICHE: OGNUNO PER TUTTI!
Attività

CASCATE TROFICHE: OGNUNO PER TUTTI!

A cura di Parco Nazionale dello Stelvio - Settore Trentino

Qualsiasi ecosistema si voglia considerare risulta costituito da svariati elementi che interagiscono continuamente dando vita ad uno stato di equilibrio dinamico, mutevole nel tempo, influenzato dall’azione del clima, dagli elementi fisici e chimici, dalle specie animali e vegetali. Ognuno svolge una propria azione, eclatante o quasi impercettibile che sia, ma ugualmente importante per l’insieme, per il tutto. Il complesso si arricchisce ogni volta che un nuovo protagonista si unisce alla compagnia che, di conseguenza muta, per dare adeguato spazio al nuovo ospite, conferendogli un ruolo e compiti specifici per farlo diventare alla fine un componente irrinunciabile a cui non si può più fare a meno.
In questo senso si parla di Cascate Trofiche intendendo una reazione a catena, un effetto domino che si determina ogniqualvolta un nuovo soggetto viene a costituirsi come parte integrante di un ambiente naturale.
Svariati studi scientifici hanno provato ad analizzare queste intricate connessioni, queste reti complicatissime fatte di nodi e collegamenti infiniti, spesso sorprendenti ed inaspettati, tra innumerevoli elementi della natura.
Nel Parco dello Yellowstone, ad esempio, si sono studiate le ricadute ambientali derivate dalla reintroduzione del lupo avvenuta negli anni 1995/1996 dopo 70 anni dalla sua forzata estinzione. La mancanza del grande carnivoro aveva semplificato enormemente l’ecosistema che non disponeva più di un importante predatore apicale capace di contenere la diffusione degli erbivori, in particolare del cervo che, nel tempo, era riuscito a condizionare lo sviluppo della vegetazione arborea omogenizzando addirittura il paesaggio che si presentava spoglio, privo di arbusti e di boschi, impoverendo gli argini dei corsi d’acqua che risultavano di conseguenza più soggetti ad erosione e meno accoglienti per numerose specie animali.
La presenza del lupo ha determinato un effetto diretto sulla popolazione del cervo riducendone la consistenza ma soprattutto modificandone le abitudini, disperdendolo e rendendolo più guardingo, pronto a darsi alla fuga per eludere gli attacchi dei branchi di lupi. Con l’allentarsi della pressione del brucamento della vegetazione sono rinati ambiti arbustivi e boscati, atti ad accogliere nuovamente uccelli e roditori, fornendo bacche, frutti, foglie, residui vegetali, legno per alimentare svariate specie animali dai castori ai coleotteri, dai pesci agli orsi, ai picchi. In particolare la popolazione dei castori, confermandosi come vera e propria forza di trasformazione del territorio, ha permesso, con la costruzione delle loro dighe, di sbarrare i torrenti modificandone il loro corso naturale, creando anse, ramificazioni e specifiche nicchie ecologiche per ospitare nuove forme di vita quali anfibi, rettili, uccelli acquatici, insetti a loro volta fonte di cibo per rapaci, tassi, ecc.
La pressione predatoria del lupo si è fatta sentire pure sul coyote che operava un’azione limitante e significativa sui piccoli dell’antilocapra americana che pertanto, col tempo, ne ha tratto vantaggio aumentando la consistenza della propria popolazione. Pure il bisonte, disponendo di più cibo, ha potuto incrementare la propria presenza nel territorio di Yellowstone. Rivestendosi di copertura vegetale le scarpate e le sponde dei fiumi sono tornate a stabilizzarsi non più soggette come prima agli effetti erosivi delle intemperie.
Per questo ora si dice che “i lupi hanno cambiato il corso dei fiumi!”.

Date
07/05/2023 15:30
Luogo
T4Future
Piazza Fiera
Trento