See you in Texas

Pubblicata il 04/05/2017

FedericoZuanni_TFF_092b di Sofia Folghereiter e Alessandra Bellini

See you in Texas è uno dei 22 film in concorso per il 65° Trento Film Festival della montagna. Il lungometraggio è stato proiettato a seguito di un cortometraggio di circa un quarto d’ora, L’immense retour (romance), della regista francese Manon Coubia. Attraverso poche sequenze di immagini a sfondo bianco, il film esprime le diverse interpretazioni di questo colore. La lenta voce narrante, contrasta con l’angosciante tema della narrazione e con la sequenza velocizzata del movimento dei ghiacciai. Il finale drammatico si rivela proprio dalla messa a fuoco di quello stesso colore bianco presente all’inizio.

Passando alla recensione del lungometraggio, il film See you in Texas è una commedia del 2016, diretta dal regista italiano Vito Palmieri. La storia narra di Silvia e Andrea e della loro vita semplice e ripetitiva in una fattoria in provincia di Trento, fatta di lavoro durante il giorno e di svaghi durante la notte, come il pub o la discoteca. Ma il contesto sfavorevole, impedisce a Silvia di esercitarsi nella sua grande passione equestre, il reining. Quando però si presenta l’opportunità di trascorrere 6 mesi in Texas in una scuola di reining, Silvia dovrà scegliere se restare alla fattoria con il suo compagno o inseguire il suo sogno. La narrazione presenta gli eventi seguendone il reale svolgersi nel tempo, giustificando occasionali lentezze e abbracciando uno stile fra la cronaca e il verismo. I protagonisti sono personaggi che vivono e si rispecchiano in un contesto reale e ordinario, che consentono allo spettatore di immedesimarsi nella loro quotidianità e nello svolgersi generale della vicenda. Forte il tema delle ambizioni; attraverso poche battute, Palmieri invita il pubblico a mettersi in gioco ed a cogliere l’opportunità giusta, non senza aver tenuto in conto tutte le difficoltà che quell’opportunità possa richiedere. La lotta interiore della protagonista in merito alla difficile decisione è vissuta in silenzio dalla stessa e accompagnata da una sequenza di immagini che evidenziano lo scorrere normale del tempo attorno a lei. Anche la reazione del compagno, lascia intendere quanto anch’esso sia combattuto tra la felicità e la tristezza. Conflitto che trova sfogo nel finale, quando compie un gesto di gentilezza nei confronti di Silvia, superando forse un accenno di arroganza presentato in un precedente dialogo sull’argomento ed esponendo chiaramente il forte sentimento che lo lega a lei. Sentimento già percepito in più momento del film, come la scena iniziale o il tatuaggio identico che decidono entrambi di fare. Il rapporto di coppia è ben analizzato nella storia, con uno sviluppo dalla condizione iniziale a quella finale. Questo film regala quindi una panoramica su diversi argomenti della vita comune, con abili tecniche di ripresa e sottofondi musicali nei momenti opportuni, prediligendo l’assenza di sottofondo nei dialoghi e sottolineandone la naturalezza. É un film perfetto anche per gli amanti dei cavalli e della natura, coinvolgendo molto il lavoro dei due protagonisti all’interno delle sequenze.