Racconto itinerante con Enrico Brizzi

Pubblicata il 04/05/2017

FedericoZuanni_TFF_093b di Alessia Busotti e Elena Gasperotti

Martedì 2 maggio, Enrico Brizzi, famoso scrittore italiano, e in questi giorni presidente della giuria del premio Itas Montagnav(e)ntura, in occasione della 65. Edizione del Film festival della Montagna, ha accompagnato i ragazzi e le ragazze delle classi partecipanti al concorso, in una passeggiata dal Palazzo dell’Itas alle Albere, al Doss Trento. Il gruppo è partito verso le 11:30, e sotto un bel sole primaverile, ha costeggiato le rive dell’Adige e si è fermato a Piedicastello, caratteristico quartiere di Trento, che conserva ancora molte caratteristiche del borgo, per una breve pausa che ha permesso ai ragazzi di riposarsi. Contemporaneamente lo stesso Brizzi, con la collaborazione di Margi Preus, scrittrice americana e partecipante al concorso dell’Itas, ha dialogato con i ragazzi raccontando le proprie esperienze e il proprio rapporto con la natura. Scopo di quest’uscita, come anche del concorso in sé, è di avvicinare le nuove generazioni alla natura, ma anche al racconto di essa attraverso la scrittura. Il gruppo ha poi cominciato la salita, avvicinandosi sempre di più alla natura, e lasciandosi alle spalle i palazzi della città. Quando sono arrivati in cima al Doss, i ragazzi hanno trovato ad aspettarli un bel prato verde e una lettrice che ha letto loro una breve ma piacevole storia. Prima del pranzo, offerto dall’organizzazione del concorso, che ha seguito il racconto, l’autrice Margi Preus ha gentilmente risposto ad alcune nostre domande. Ci ha innanzitutto raccontato come l’ispirazione per il suo libro Shadow on the Mountain, tradotto in italiano come Il Segreto di Espen, sia nata leggendo su internet la storia dell’uomo che ha poi ispirato il protagonista del suo racconto, Espen. Questo ragazzo norvegese, con l’arrivo dell’esercito tedesco che durante la Seconda Guerra Mondiale invade la Norvegia, vede il suo mondo del tutto travolto dal cambiamento: nuove leggi, fame, coprifuoco, ingiustizie fanno nascere in lui il desiderio di unirsi alla Resistenza, dapprima solo distribuendo giornali clandestini, poi lanciandosi in imprese sempre più pericolose, fino a diventare una vera e propria spia. Ma proprio come è successo a Erling Storrusten, l’uomo al quale si è ispirata l’autrice, anche Espen dovrà fare il conto con le spie della Gestapo, che potrebbe servirsi di chiunque per scovare i ribelli. La parte più difficile nello scrivere questo libro, ci ha detto la Preus, è stato il fatto che sapeva che questo libro sarebbe stato poi letto da Erling, che è tutt’oggi ancora vivo, e che quindi avrebbe anche potuto non riconoscersi nel personaggio di Espen. Ma ha anche affermato che questo è stato il suo punto di forza, perché avendolo più volte incontrato, e conoscendo quindi l’uomo che sarebbe diventato, ha potuto ricostruire il ragazzo che deve essere stato. Come ultima domanda le abbiamo chiesto quale fosse il messaggio e l’insegnamento che voleva dare con il suo libro. Lei ci ha risposto che voleva far comprendere ai suoi connazionali quello che è avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale in Europa, un mondo che per loro è molto distante fisicamente e culturalmente. Certamente queste sono abbastanza informazioni da far incuriosire chiunque sia interessato a questo argomento. Verso le 14:15, i ragazzi, allegri e sazi, hanno cominciato la discesa per tornare in città, ma speriamo che questa piccola gita sia riuscita a renderli un po’ più consapevoli dell’enorme bellezza della natura che ci circonda.