LA ROCCIA
LA ROCCIA
Angio Zane, Guido Bonvicini
Italia / 1955 / 9'
LA ROCCIA
Angio Zane, Guido Bonvicini
Italia / 1955 / 9'

Registi

Angio Zane

(Salò, 17 agosto 1925 - 27 gennaio 2010)

Si appassiona alla cinematografia sulla spinta emulativa del nonno materno Giuseppe Franzosi, il suo mestiere di fotografo, fuori dal comune a quei tempi in provincia, gli conferisce una personalità unica.
La fotografia del nonno su lastre in vetro evolverà nella sua passione verso la cinematografia su film di celluloide. Cambiano i supporti, ma i fondamenti di base restano simili. In quegli stessi anni a Brescia e provincia erano operative già quattro case cinematografiche.
Nel 1942, ancora studente, realizza filmati amatoriali in passo ridotto documentando spaccati di vita (Armonie di Primavera, Sole di Assisi).

Tempi di guerra accompagnano gli anni dell’adolescenza. Angio ha compiuto da poco 18 anni, si unisce ai partigiani delle Fiamme Verdi di Valle Sabbia.
Tornando con la macchina da presa sui luoghi di battaglia, ricostruirà parte degli episodi di allora nel film: "Ribelli Brigata Perlasca".
Oltre alla resistenza dei partigiani, documenterà anche quella dei militari italiani all’estero dopo l’armistizio nel film Resistere, stellette d’onore, basato sugli studi storici del Ministero della Difesa.

Da autodidatta trasforma con caparbietà la passione per il cinema nel mestiere della sua vita. Frequenta ambienti e persone nuove che lo introducono nella cinematografia professionale. Trova i primi finanziatori e fonda la casa di produzione Onda film.
Oltre alla regia, si occupa di tutto il ciclo produttivo, a partire dalla stesura della sceneggiatura, fino al montaggio finale. Dapprima si avvale della collaborazione di specialisti dei vari settori e poi strada facendo maturerà l’esperienza sufficiente per svolgere le diverse mansioni in modo autonomo. In conseguenza a ciò, per non ripetere il proprio nome più volte nei titoli di testa, maschererà la propria identità con pseudonimi.

Autore di documentari, cortometraggi, film e pubblicità, esordisce nel 1956 con "La capinera del mulino", per poi proseguire negli anni '60 con una serie di western all'italiana; negli ultimi anni si dedica alla realizzazione di filmati a soggetto letterario.

Per lui sperimentare vie nuove non è solo una necessità che deriva dall’evoluzione sociale e dallo sviluppo tecnologico, ma nasce da uno profonda curiosità verso quello che il futuro gli può riservare.

(Fonte: Alessandro Zane, Museo del Cinema Angio Zane)

Guido Bonvicini

Regista e sceneggiatore