Questa che ci presenta Brandler è la cronaca di un avvenimento tragico per l'alpinismo europeo: il tentativo compiuto nel luglio 1961 da una cordata franco-italiana di scalare il pilastro del Freney, nel massiccio del Monte Bianco. La cordata era composta dai francesi Pierre Mazeaud, Robert Guillaume, Pierre Kohlmann e Antoine Vieille e dagli italiani Walter Bonatti, Andrea Oggioni e Roberto Gallieni. Il gruppo di rocciatori francesi e quello italiano erano giunti separatamente al bivacco de Col de la Fourche, ma con lo stesso intento. Si sono quindi occasionalmente uniti per la conquista del famoso pilastro. Il tentativo viene stroncato dal cattivo tempo e, nella discesa in mezzo al ghiaccio, al freddo ed a pericoli immani, muoiono tre francesi (Kohlmann, Guillaume e Vieille) e l'italiano Andrea Oggioni, stroncato dalla fatica. Per la ricostruzione di questi tragici fatti, Lothar Brandler si è valso di Pierre Mazeaud e di alcuni alpinisti germanici che hanno impersonato i protagonisti di questa pagina di storia dell'alpinismo.
Regista
LOTHAR BRANDLER
Il regista. Lothar Brandler è nato a Dresda nel 1936. E' stato uno degli alpinisti di punta negli anni cinquanta e sessanta quando ha filmato audaci itinerari sulle pareti dolomitiche. In qualità di cineasta a Trento ha vinto quattro Gran Premi: nel 1960 con "Direttissima"; nel 1964 con "Eine europsche Seilschaft"; nel 1967 con "Sensation Alpen" e nel 1974 con "Die Wand". Nel 1984 vince la genziana d'argento con "Cima Grande 1963-1983. L'ultimo film presentato a Trento stato "Gasherbrum montagne de lumie".
Nato nel 1936 a Dresda, Lothar Brandler è una singolare personalità che ha saputo esprimere la propria passione per la montagna prima in qualità di alpinista estremo, ed in seguito nelle vesti di regista cinematografico. Dopo aver iniziato a frequentare rocce e pareti verticali a soli 11 anni, nel 1958 ha aperto la celebre “direttissima” sulla parete nord della Grande di Lavaredo. Negli anni successivi è stata quindi la volta di altre importanti imprese come la Roda de Vael, la parete nord dell'Eiger e quella delle Grandes Jorasses. Come regista ha girato 130 documentari e tre lungometraggi: è risultato vincitore per ben tre volte al Filmfestival di Trento negli anni 1964, 1967 e 1974, aggiudicandosi anche altri preziosi riconoscimenti.
Premi