Ogni anno a Ponte Nossa in Val Seriana in provincia di Bergamo, si celebra tra il mese di aprile ed il mese di giugno, la "Festa del Mazzo", dove "mazzo" sta per maggio. La festa consiste nel taglio e nel trasporto a spalla sul Monte Guazza di un enorme abete, che il primo giugno viene bruciato secondo le regole di un antico rituale.
LE FESTE
Diffusissime soprattutto in Europa, queste feste hanno in comune (e la festa di Ponte Nossa conserva) il rito sacrificale: un albero, possibilmente il più bello e il più robusto, viene tagliato, adornato, benedetto, scortecciato e poi portato in cima a un monte (con la campana del paese che accompagna quasi tutta la salita) e lasciato per un mese, per essere di nuovo abbattuto. Qui viene tagliato in due pezzi, avvolto in stracci come in un sudario, ma che diventa anche un fantoccio, una strega, e immolato in un immenso falò. E' sicuramente un rito di origine celtico-germanica; origine di cui i partecipanti difficilmente sono consapevoli come pure dei numerosi significati che la festa indubbiamente racchiude. D'altra parte, anche a Ponte Nossa, i richiami al mondo contadino, nel cui contesto la festa è nata, sono quasi scomparsi. Oggi è solo un piacere di stare insieme, di dimostrare forza e non poco coraggio, lontani da un lavoro che è ormai quasi solo di fabbrica.
Aprile, maggio, giugno: i mesi che portano al solstizio d'estate. E che ricordano il trasporto di un pino, per l'antica città di Roma, nel giorno dell'equinozio di primavera in onore di Attis, dio frigio della natura, simbolo del sacrificio e del sangue che dona resurrezione. Ricordano i fuochi di Beltane, in Scozia, il calendimaggio e le notti di Valpurga, sempre il primo maggio, per cacciare le streghe. I fuochi di S. Giovanni, il 23 maggio o del solstizio d'estate il 24. La festa nazionale dell'Estate il 22 giugno in Finlandia e Svezia. Sempre in giugno, i fuochi del Cuor di Gesù in Tirolo, in ricordo del martirio di Andreas Hofer. L'albero, il trasporto, il fuoco, simbolo di sacrificio, di purificazione (la purificazione di giugno), di cacciata degli spiriti del male (le streghe), ma anche di gioia vitalistica, estroversione di potenza, voglia di vincere e concessione alla licenziosità.
Regista
ACHILLE BERBENNI
Il regista. Achille Berbenni, nato a Bormio, vive e lavora a Milano. E' direttore dell'Istituto di Cinematografia Scientifica del Politecnico di Milano e autore di numerosi documentari di carattere scientifico, naturalistico ed etnografico che hanno avuto premi e riconoscimenti internazionali, quali, per i film naturalistici ed etnografici, la Medaglia d'Argento a Monaco nel 1976, la Medaglia d'Argento a Nizza nel 1978 e, a Trento nel 1979, una citazione nella motivazione del premio "Trofeo delle Nazioni", attribuito all'Italia.
E' rappresentante per l'Italia, nel Comitato dell'Encyclopaedia Cinematographica di Gottinga. Nel 1988 è stato designato il miglior antropologo visuale italiano.
CATALOGO 1990 - 38^ - pag. 122
CATALOGO 1996 - 44^ - pag. 120