Sulle montagne che furono teatro della prima guerra mondiale si sono avvicendati ricercatori di residuati bellici di tutti i tipi, alcuni per guadagnarsi da vivere, altri invece solo per collezionare qualche pezzo prezioso da portare a casa o da mettere in bella vista nella piazza del paese.
Tra questi "recuperanti", così infatti sono stati classificati anche in altre occasioni, risalta una figura particolare della Val di Sole: Emilio Serra nato nel 1919, proprio durante il conflitto mondiale, che dopo aver raccolto un certo numero di ordigni bellici ha deciso di aprire un piccolo museo dedicato alla guerra 1915-1918 a ricordo e testimonianza di quell’orribile conflitto combattuto in alta montagna in condizioni estreme, in baracche di legno legate in parete, come in trincee di neve e di ghiaccio. Inoltre insieme all’amico Kurt Steiner, che militò nei Kaiserschützen Tirolesi, ha promosso diverse Feste della Fratellanza in ricordo dei caduti sui due fronti di guerra e costruito numerosi monumenti di granito, posati in occasioni di incontri ufficiali nei luoghi della memoria.
Regista
Claudio Redolfi
Dal 1965 si è dedicato alla cinematografia amatoriale. Negli anni ’90 ha aperto uno studio di produzioni cinetelevisive realizzando numerosi documentari turistico-sportivi e didattico-culturali. Fra i documentari più significativi si ricorda quello sul modo di vivere in un maso delle montagne della Valle di Sole, dal titolo “L’erede di Moresana”. Ha partecipato a molte edizioni del Film Festival di Trento sin dagli anni ’70 e tra i suoi titoli ricordiamo: “Lettera al nonno”, “Evoluzione”, “Caserando”, “Guardandomi indietro”, ‘L’ombra”, “Un venerdi verso le tre”, “El salvin” e molti altri.