Nel Vallese, terra di contrasti e di gente cocciuta, Adrien, un uomo di sett’anni, domina dall’ alto del suo alpeggio, sulle pendici del Tsatè, i villaggi della Val d’ Hérens. Cacciatore incallito, egli è il tipico individuo che ispira timore e rispetto. Di poche parole, accetta con un semplice gesto di compiere un viaggio in Cina con quattro amici. Ma il tragitto dal Vallese alla Cina in treno è piuttosto estenuante. Ad ogni tappa, c’è qualcuno che getta la spugna. Il primo rinuncia prima ancora di partire e viene rimpiazzato da Roger, nipote del vecchio Léon, che si è trasferito dal Vallese a Ginevra perché “lassù ci sono due stagioni, l’inverno scorso e l’inverno a venire”. Anche lui, troppo diverso per integrarsi davvero nel gruppo, il viaggio sarà un’occasione per scoprire la propria sensibilità. Il secondo abbandona alla prima tappa. Gli altri due trovano una scusa per fare ritorno senza perdere la faccia . Adrien, quinto uomo, sarà il più tenace e arriverà fino in fondo. Il film è un parabola sulla solitudine e il silenzio, durante la quale i cinque protagonisti impareranno a conoscere se stessi e a farsi conoscere: Adrien riprenderà dolorosamente contatto con la sua fragilità a lungo rimossa, cominciando finalmente a parlare e a liberarsi.
Regista
Jean François Amiguet
Nato nel 1950 a Vevey. Laureato in Scienze politiche all’ Università di Losanna, lavora come tecnico nei film di Alain Tanner, Marcel Schupbach e Yves Yersin, prima di passare lui stesso alla regia nel 1971. Nasce così Petit film ordinaire, breve documentario mentre nel 1983 firma il suo primo lungometraggio, Alexandre. La fama internazionale arriva cinque anni più tardi, con La Meridienne selezionato a Cannes. Amante della montagna, firma anche numerosi servizi per la Televisione della Svizzera "Rumantcha", in particolare per la trasmissione Passe-moi les jumelles. Nel 2004 con Au sud des Nuages vince la Genziana d'Oro Città di Bolzano al TrentoFilmfestival.
Premi