Nel febbraio 2001, sei mesi prima dell’attacco alle Torri Gemelle, i Talebani emisero un decreto che chiedeva la distruzione di tutte le statue non islamiche situate in Afghanistan.
Nonostante l’eclatante indignazione della comunità internazionale, il mondo perse due delle sue più meravigliose opere d’arte.
Una coppia di enormi Budda in pietra, scavati nel lato di una montagna nella Valle di Bamiyan più di 1.600 anni fa, fu fatta saltare in pezzi dai fondamentalisti islamici.
Esordendo con la distruzione dei giganteschi Budda, il regista Christian Frei (War Photographer), con una nomination agli Oscar, ha realizzato quello che potrebbe definirsi un luminoso arazzo cinematografico ottenuto dall’intreccio di
diversi fili narrativi.
Questo documentario di immagini meravigliosamente scattate da Peter Indergand porta a riflettere e rivela le conseguenze del fanatismo religioso come denuncia dell’ipocrisia di un’indignazione mondiale.
Con una pulsante immediatezza, Frei fa crollare il tempo.
Presenta il suo viaggio in Afghanistan affiancandolo a quello di un monaco cinese che aveva visitato i Budda secoli prima, e a quello di una donna dei nostri tempi di Toronto, che realizza uno dei suoi più arditi sogni, quello di visitare Bamiyan, dove nacque suo padre. I Budda giganti è l’esempio del potere del cinema di delineare, sfidandoli, i confini della cultura e del tempo.
Regista
CHRISTIAN FREI
Nato in Svizzera. Ha studiato comunicazione ed Immagine presso l'Università di Fribourg. Ha lavorato come regista e produttore dal 1984 al 2002. Con War Photographer ha ricevuto una nomination per il miglior documentario.
Premi