Sulle montagne del Kurdistan iracheno Akif segue un gruppo di guerriglieri e guerrigliere curde del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), in cammino verso il confine con la Turchia, dove ancora si combatte. Akif, figlio di emigrati in Germania, é l'interprete del viaggio e il suo diario è la voce narrante del film: come gli altri crede nei valori dell'autodeterminazione del suo popolo e milita nell'organizzazione filo-marxista per quei diritti civili che il mondo occidentale non gli accorda, nè a pochi chilometri di distanza, nè nel cuore dell'Europa. Sotto la minaccia incombente di un attacco turco o statunitense, il film segue la marcia di questo esercito di giovani, facendo tappa nel quartier generale femminile, un campo "modello". Nella tregua apparente si parla di emancipazione della donna, di una societá migliore, del caro prezzo della disciplina militare. Molti dei protagonisti di questo documentario oggi sono morti o in prigione, mentre ancora circa 5000 guerriglieri continuano a combattere sulle montagne del Kurdistan per la libertà del loro popolo.
Regista
Stefano Savona
Premi