“La diga si deve fare e si farà…e cosa ne sarà dei loro beni, delle loro case e della loro vita?” Bois Sylvaine (da un intervista ad un anziano 92enne che abitava a Fornet, Valgrisenche, Aosta). Nel 1959 i villaggi di Sevey, Suplun, Beauregard, Chappuis e Fornet scomparvero sotto l’acqua del bacino artificiale della diga di Beauregard, una diga costruita nonostante il rischio di frane e l’instabilità delle montagne circostanti. Le famiglie dovettero abbandonare le loro terre e le loro case, la loro vita nella valle, le loro radici. Chi in Francia, chi in una valle più o meno vicina ha trovato una nuova Casa. Nel 1962, subito dopo la tragedia del Vajont, il livello dell’acqua della diga è passato da 80 milioni di metri cubi d’acqua a 5 milioni per ragioni di sicurezza e le rovine del paese di Fornet sono riemerse. I paesi non furono mai ripopolati ma qualcuno ogni anno ritorna nella valle materna rispondendo all’ancestrale richiamo della montagna.
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Regista
Davide Vanni
Nato a Salò nel 1975, cresce a Vobarno. Si laurea a Padova in Psicologia, si diploma alla scuola Holden di Torino. Lavora a Pordenone, Torino, Madrid e in Franciacorta. Nel 2005 segue il campus di cinema e magia di Pisticci della Lucania Film School.