Joe Simpson, la cui battaglia per la sopravvivenza è descritta in Touching the Void, parte per la parete Nord del monte Eiger per raccontare una delle tragedie più epiche dell’alpinismo. Toni Kurtz con altri tre compagni nel 1936 aveva provato a conquistare per primo l’inviolata parete.. The Beckoning Silence narra l’eroica lotta di Kurtz per la sopravvivenza, ma costringe anche Simpson ad affrontare alcuni suoi interrogativi fondamentali. Perché continuare a scalare quando si è arrivati quasi al limite della sopravvivenza? La conquista di Kurtz della montagna era iniziata bene, ma poi uno dopo l’altro i compagni di Kurtz erano morti lasciandolo solo, appeso all’estremità di una corda a lottare per la vita in una delle più orribili circostanze.
L’alpinista Joe Simpson, con le ossa rotte, si trascina carponi verso la vita dopo un incidente che lo ha fatto precipitare in un profondo crepaccio nelle Ande. Qui, Louise Osmond, che ha diretto l’altrettanto eccezionale documentario sulla vela, Deep Water, realizza un film sul ricordo pragmatico ma anche poetico di Simpson e di com’è nata la sua passione per l’arrampicata; di come, all’età di sei anni restava a bocca aperta mentre suo padre gli raccontava le imprese e i timori di un gruppo di scalatori che si arrampicavano sulla parete nord dell’Eiger fino ad allora inviolata. Simpson narra come il suo incidente e i recenti ricordi degli orrori patiti dagli alpinisti abbia placato la sua passione per le cime. Evitando gli occasionali scivoloni nel melodramma di Touching the Void, Osmond crea una storia straziante e carica di umanità.
Regista
LOUISE OSMOND
Louise studia storia moderna a Oxford e dopo segue il programma Editorial Trainee dell'ITN. Tra i suoi documentari ricordiamo: Blitz: London's Firestorm, The Search for the Northwest Passage e Looking for Victoria. Nel 2005 fonda la casa di produzione World's End Picture. Il suo lungometraggio Deep Water (2005) ha vinto il premio Cult come miglior documentario alla Festa del Cinema di Roma.