Ossezia, Abkhazia, Georgia e Russia sono spesso e tristemente oggetto di notizia nei telegiornali. In quest'area del Caucaso nasce la storia di questo film. Un'orchestra da camera composta da musicisti provenienti da varie repubbliche caucasiche e il suo direttore condividono un sogno: esibirsi in questa regione tormentata e provare che una coesistenza pacifica è possibile. Nel 1995 il musicista tedesco Uwe Berkemer crea, a Tbilisi, la Caucasian Chamber Orchestra, un’orchestra con musicisti provenienti da ogni angolo del Caucaso, la regione montuosa che si estende per 1200 chilometri dal Mar Nero al Mar Caspio. In questa terra allo sbando, dopo il crollo dell’URSS, convivono una moltitudine di gruppi etnici con oltre 40 lingue diverse. I musicisti di questa orchestra sono russi, ceceni, georgiani, armeni, azeri, daghestani e altri ancora. Suonano insieme e affrontano quotidiane difficoltà per tenere concerti in tutte le repubbliche del Caucaso e portare avanti il loro progetto di pace. Hanno un grande sogno: un concerto conclusivo nella capitale della Cecenia, Grozny. Il film è un diario di viaggio che accompagna l’orchestra dalle prove ai concerti nei luoghi più sperduti, entrando fin nelle case di alcuni dei musicisti per raccontarne la vita e le speranze per la loro terra. Un road movie che mostra tutto il dolore di questi popoli ma anche le speranze, in un progetto musicale che risuona tra i monti del Caucaso, per secoli e tuttora teatro di guerre e tensioni etniche.
Registi
FULVIO MARIANI
Fulvio Mariani nasce nel 1958 a La Chaux-de-Fonds (Svizzera). Nel 1981 inizia la sua attività di cameraman presso la TSI - Televisione Svizzera. Nel 1985 gira il documentario "Cumbre" a cui vengono assegnati molti riconoscimenti ufficiali. Grazie a questo lavoro Mariani inizia a lavorare in proprio dando vita alla Iceberg-Film, casa di produzione specializzata principalmente in documentari d'avventura. Nel corso degli anni collabora con diversi personaggi di spicco del mondo alpinistico e dell’arrampicata come Reinhold Messner, Jerzy Kukuczka, Walter Bonatti, Hans Kammerlander, Riccardo Cassin, Mauro Corona, Stefan Glowacs e Piero Dal Pra'. Nel 1991 dirige la fotografia in parete del film "Grido di pietra" di Werner Herzog. Ha collaborato con le più importanti reti televisive europee come ZDF, ORF, France 3, RAI e Mediaset, sempre filmando situazioni di avventura estrema. Nel 1987 pubblica il libro "Drammi e Diaframmi". Nel 1994 dirige la fotografia della serie televisiva "Viva Africa e Overland" per la RAI. Pluripremiati anche i documentari "L’uomo di legno", "La strada per Olmo Lungring e Siachen: a war for ice". Presente al TrentoFilmfestival sin dall’inizio della sua carriera, ha vinto la genziana d’argento con "Cumbre" (nel 1987) e "Cinquant’anni dopo" (1988) oltre che la Genziana d'oro CAI per "I Cavalieri delle vertigini" (2000). È stato membro della Giuria Internazionale di Trento nel 1990.
MARIO CASELLA
Nato nel 1959, vive a Roveredo, Svizzera. È guida alpina, giornalista, scrittore e regista. Ha lavorato come corrispondente per Televisione Italiana Svizzera (TSI) a Washington DC (1997-2000), con la quale collabora tuttora a Lugano. Ha rivestito la funzione di responsabile della redazione esteri al telegiornale e di co-produttore del magazine di informazione "Falò". Attualmente si dedica prevalentemente all'attività di regista free-lance di documentari. Tra gli altri, ha girato e prodotto film e reportage sul muro di Berlino, Croazia, Bosnia, Afghanistan e Stati Uniti. Ha partecipato più volte al TrentoFilmfestival e ha vinto il premio solidarietà con Grozny Dreaming (2009).