Attraverso una serie di ritratti, Depardon racconta le vite dei contadini e degli allevatori che popolano le montagne, testimoniandone i valori, la quotidianità, le radici, le storie e l'appartenenza al territorio. C'è un tema in particolare che domina questo film: chi si occuperà della terra dopo le generazioni che se ne stanno prendendo cura oggi? Cosa succederà a tutte le piccole fattorie montane? La documentazione di Profils Paysans inizia nel 1998: dopo L’Approche e Le Quotidien Depardon approda a La vie moderne, il terzo di un intenso e lungo progetto, che lo ha portato per dieci anni a vivere, conoscere e documentare la vita contadina e montana francese. In quest'ultimo film, egli torna ancora una volta nella regione di Haut-Garonne. Gli anziani fratelli Privat combattono contro l'avanzare dell'età e i problemi di salute, ma soprattutto devono affrontare l'intrusione di un estraneo, una coppia di anziani deve trovare la forza di reagire ai continui problemi con il bestiame, un uomo di mezza età si trova a dover affrontare la responsabilità della fattoria di famiglia, mentre una giovane donna affronta ostacoli insormontabili inseguendo il desiderio di diventare allevatrice. Depardon ritrae tutti i personaggi con sincerità ed empatia, e dipinge una natura e un paesaggio, a volte duro, ma di commovente bellezza.
Regista
Raymond Depardon
Raymond Depardon è nato il 6 giugno 1942, a Villefranche-sur-Saône. Dopo il tirocinio come fotografo ha lavorato in tutto il mondo per l’agenzia Dalmas di Parigi. Nel 1963 ha girato il suo primo documentario. Insieme a Gilles Caron ha fondato, nel 1966, l’agenzia Gamma. Ha anche girato documentari come inviato speciale per la televisione. Nel 1978 ha iniziato a lavorare per l’agenzia Magnum. Nel 1981 ha fondato la società di produzione Double D Copyright Films. Con Empty Quarter, une femme en Afrique (1985) e La captive du désert (1989) Depardon ha iniziato altresì a dirigere lungometraggi. Nel 1992, insieme a Claudine Nougaret ha fondato la società di produzione Palmeraie et Désert. Dal 1969 Depardon ha esposto le sue fotografie in diverse mostre. Nel 1991 ha ricevuto in Francia il Grand Prix National de la Photographie. Ha pubblicato, inoltre, numerosi libri di fotografia, come Chili (1974), Tchad (1977), Le désert américain (1983), Les fiancées de Saigon (1986), Depardon/Cinéma (1993), La colline des anges (1994), Return to Vietnam (1994), La Ferme du Garet (1995), La Porte des larmes (1996), En Afrique (1996). La sua filmografia comprende: Venezuela (1963), Israel (1967), Biafra (1968), Jan Palach (1969), Tchad: l'Embuscade (1970), Yemen (1973), Tibesti too (1976), Numéros zero (1977), Dix minutes de silence pour John Lennon (1980), Reporters (1981), Piparsod (1982), Faits divers (1983), Les années déclic, Empty Quarter, une femme en Afrique (1985), New York, N.Y. (1986), Le petit navire, Urgences (1988), Une histoire très simple, La captive du désert (1989), Contacts (1990), Carthagena – in Contre l'oubli (1991), Face à la mer (1993), Montage, Délis Flagrants (1994), Lumière et compagne, A props de Nice, La suite (1995), Afriques: Comment ça va avec la douleur? (1996), Bolivie (1997), Paris (1998), Déserts (1999), Profils paysans: L’approche, 1974, une partie de campagne (2001), Un homme sans l’occident (2002),10e chambre, instants d’audience (2003) e Profils paysans: Le quotidien, Quoi de Neuf au Garet? (2005).