La storia, ambientata nei nostri giorni, è quella di Narciso, detto “Ciso”, uomo di montagna che, dopo la morte della moglie, ha allevato da solo l’unico figlio. Ma il rapporto gli è sfuggito di mano e il figlio è sparito dalla sua vita. Dopo 20 anni di silenzio questi ritorna assieme ad una compagna, musulmana, ed un figlioletto. La giovane donna, venendo a contatto con la civiltà contadina della montagna, diventa una sorta di detonatore che fa esplodere contrasti, ma anche accettazione e reciproco rispetto.
“L’idea del progetto – racconta Marcello Baldi – è nata dal desiderio di fare un atto d’amore alla mia terra. Ciso è un film che parla delle mie montagne, della natura, di una vita semplice, di incontri e relazioni. La storia contiene anche, come tema importante, la conciliazione tra fedi diverse. Il protagonista ha la mia stessa età, 84 anni, è un uomo di montagna, un malghese, che cerca di vivere in pienezza il proprio tempo, è un uomo che accetta, talvolta subisce, l’oggi, ma ha le proprie radici nel passato, di cui cerca di farsi tramite. Cerca di essere un ponte tra la cultura, le emozioni, i pensieri del passato e le persone di oggi”.
Il cast del film è di assoluto rilievo. Nei panni di Ciso c'è Roberto Herlitzka, grande attore teatrale e cinematografico (interprete di Aldo Moro in Buongiorno notte di Bellocchio), il figlio Tommaso è interpretato dal giovane Alessandro di Natali, mentre nel ruolo della sua compagna c'è l’attrice indiana Amina Syed, recentemente protagonista femminile in Cento chiodi di Olmi. Accanto a loro e ad altri cinque attori professionisti, c'è una massiccia partecipazione della popolazione locale, a partire dal bambino di origini indiane che ora vive a Trento con la famiglia che interpreta il ruolo del piccolo nipote di Ciso. E poi ci sono attori delle filodrammatiche amatoriali e l’intera comunità per alcune scene corali.
Il film, ambientato nei paesi e sulle montagne del Lagorai è prodotto in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento e patrocinato dai Comuni trentini di Carzano, Telve, Telve di Sopra, Torcegno.
Registi
Dario Baldi
Dario Baldi, nato a Roma nel 1976, cresciuto in una famiglia dedita da sempre al cinema, sviluppa da subito un attitudine naturale nel muoversi tra set e moviola. Dopo essere stato impiegato in ruoli più disparati sul set e un passato da montatore (dove collabora con nomi alti del cinema internazionale, tra cui Altman) si dedica alla regia di documentario e cinema. Scrive e realizza alcuni documentari, tra cui Managers (1998) e il lungometraggio Pablo, basato sulla storia di Pablo Neruda, che partecipa ai Festival di Montreal, al AFI Film Festival di Los Angeles. Successivamente si trasferisce in Inghilterra per cinque anni dove lavora come regista per Universal Music, BBC,Channel 4 e Turner, insieme ad altre major del cinema e televisione. Nel 2007, apre lo studio d’immagine Torcida, collabora al film Zero (con Dario o,Lella Costa e Moni Ovadia) e realizza il rock-documentario Dallaltrapartedellaluna, basato sulla nascita e ascesa dei Negramaro, con i quali collabora attivamente da allora. Realizza per loro e per altri artisti diversi videoclip e ottiene vari riconoscimenti. Nel 2008, insieme al padre Marcello, realizza il film Narciso, dietro i cannoni, davanti ai muli, vincitore del Festival Internazionale del Cinema di Salerno, e del festival di Ravello.
MARCELLO BALDI
Marcello Baldi, nasce a Telve Valsugana (TN) nel 1923. Laureato in Storia e Letteratura delle Tradizioni Popolari. Regista cinematografico e teatrale ha lavorato a Roma con diverse case di produzione e con la RAI. Nell’ambito della cinematografia di montagna è ricordato per aver diretto, nel 1954 il capolavoro Italia K2, film sulla conquista italiana del K2 e Terra delle Dolomiti, vincitore del rododendro d'argento al Festival di Trento nel 1953.
Iniziò la sua carriera di regista e sceneggiatore come assistente dei documentaristi Antonio Vincenzo Sorelli e del regista Romolo Marcellini. Assunto presso il Centro Cattolico Cinematografico, vi lavorò per parecchi anni, durante e dopo la guerra, girando le "attualità" del Vaticano e di Castelgandolfo, sviluppando così una solida tecnica di documentarista. Divenuto assistente regista di Lionello De Felice, collaborò con Romolo Marcellini e Giorgio Simonelli. Dopo il documentario, La morte ha viaggiato con me, Baldi si dedicò a dirigere film di carattere religioso-didattico, tra i quali merita di essere ricordato soprattutto Saul e David (1965), per la ricostruzione attenta, scrupolosa e critica, con cui è stato ricostruito il racconto biblico. Negli anni Settanta iniziò a lavorare per la televisione, ottenendo il successo del pubblico con Le evasioni celebri: Benvenuto Cellini (1972). Nella sua lunga carriera ha realizzato più di trenta film lungometraggi e oltre cento documentari, tra cui citiamo solo alcuni: Guerra alla guerra (1946), La leggenda di Merisana (1953), Maciste l’uomo più forte al mondo (1961), I grandi condottieri (1965), Stuntman (1968), Diario di un giudice (1978) e Sapore di gioia (1989), La patrie dal Friul (2006).
Marcello Baldi è scomparso nel luglio del 2008, poco prima di ultimare il film Ciso insieme al figlio Dario.
MARCELLO BALDI
Marcello Baldi, nasce a Telve Valsugana (TN) nel 1923. Laureato in Storia e Letteratura delle Tradizioni Popolari. Regista cinematografico e teatrale ha lavorato a Roma con diverse case di produzione e con la RAI. Nell’ambito della cinematografia di montagna è ricordato per aver diretto, nel 1954 il capolavoro Italia K2, film sulla conquista italiana del K2 e Terra delle Dolomiti, vincitore del rododendro d'argento al Festival di Trento nel 1953.
Iniziò la sua carriera di regista e sceneggiatore come assistente dei documentaristi Antonio Vincenzo Sorelli e del regista Romolo Marcellini. Assunto presso il Centro Cattolico Cinematografico, vi lavorò per parecchi anni, durante e dopo la guerra, girando le "attualità" del Vaticano e di Castelgandolfo, sviluppando così una solida tecnica di documentarista. Divenuto assistente regista di Lionello De Felice, collaborò con Romolo Marcellini e Giorgio Simonelli. Dopo il documentario, La morte ha viaggiato con me, Baldi si dedicò a dirigere film di carattere religioso-didattico, tra i quali merita di essere ricordato soprattutto Saul e David (1965), per la ricostruzione attenta, scrupolosa e critica, con cui è stato ricostruito il racconto biblico. Negli anni Settanta iniziò a lavorare per la televisione, ottenendo il successo del pubblico con Le evasioni celebri: Benvenuto Cellini (1972). Nella sua lunga carriera ha realizzato più di trenta film lungometraggi e oltre cento documentari, tra cui citiamo solo alcuni: Guerra alla guerra (1946), La leggenda di Merisana (1953), Maciste l’uomo più forte al mondo (1961), I grandi condottieri (1965), Stuntman (1968), Diario di un giudice (1978) e Sapore di gioia (1989), La patrie dal Friul (2006).
Marcello Baldi è scomparso nel luglio del 2008, poco prima di ultimare il film Ciso insieme al figlio Dario.