L’Isonzo è stato da sempre un fiume di confine. Il suo corso relativamente breve collega due mondi diversi: le Alpi e il Mediterraneo. E’ un fiume ricco di contraddizioni, molto attraente, ma altrettanto pericoloso, famoso per il colore smeraldo ma anche per le battaglie sanguinose. La Prima Guerra Mondiale non ha distrutto solo la vita, i villaggi e i campi, ma anche il rapporto che l’uomo aveva con la natura. Di chi è oggi l’Isonzo? La Slovenia lo ruba all’Italia con le dighe, l’Italia ne spreca le acque con un’irrigazione smodata. Le imprese edili ne saccheggiano la ghiaia e l’industria ne inquina le acque con le discariche. In tutto questo intrecciarsi di interessi contrapposti ci si dimentica che l’Isonzo appartiene in primo luogo a se stesso, e che il ruolo essenziale che svolge da milioni di anni è importante per tutti.
Registi
Nadja Veluscek
Nata a Plave presso Nova Gorica (Slovenia), si laurea in Lingua e Letteratura slovena e Lingua e Letteratura italiana presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Ljubljana. É insegnante di lettere slovene, collaboratrice del Kinoatelje di Gorizia e direttrice del Zavod Kinoatelje di Nova Gorica. Insieme alla figlia Anja Medved è autrice di numerosi documentari prodotti dal Kinoatelje. Nel 2006 ha ricevuto per il film documentario "Il mio confine" il prestigioso Premio dei Tre Comuni per la collaborazione transfrontaliera.
Anja Medved
CURRICULUM NUOVO IN ANAGWEB
Regista, è entrata nel mondo del cinema e dell'arte contemporanea passando dal teatro: si è laureata infatti in regia teatrale presso l'Accademia di Ljubljana. Oggi trasmette le proprie ricerche attraverso i video, i documentari e le azioni in ambito pubblico. La sua attività è indirizzata all'analisi del ricordo storico: attraverso i racconti di persone che vivono nel territorio transfrontaliero, analizza la complessità delle identità di confine e le strutture della storia nazionale, creando spazi intermedi e sondando le contraddizioni della vita sul confine
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