Zsolt Erőss è l’alpinista ungherese che ha ottenuto il maggior numero di successi, conquistando, prima di un grave incidente, otto delle più alte montagne del mondo, tra cui l’Everest. Il 2 gennaio del 2010 è stato investito da una valanga sui Monti Tatra che gli ha causato fratture gravissime ad ambedue le gambe. Le attese complicazioni per una frattura esposta e la scelta di accelerare il più possibile l’inizio della riabilitazione, lo costringono all'amputazione della gamba destra appena sotto il ginocchio. Il lungometraggio segue Zsolt Erőss durante il suo ricovero e ripercorre le sue spedizioni in Himalaya nel 2010 e nel 2011. Il racconto prende il via con immagini dell’incidente, i primi soccorsi, le diagnosi infauste e gli interventi chirurgici e prosegue con i momenti della convalescenza e della riabilitazione. La sua è la storia commovente e umana di una persona che riesce a risorgere grazie al proprio forte carattere. Una storia che sarebbe potuta accadere a ognuno di noi. Zsolt voleva tornare in montagna il più presto possibile e cinque mesi dopo l’incidente è nuovamente in Himalaya per tentare di salire il Cho Oyu, la sesta cima più alta del pianeta. Ma l’impresa non gli riesce. Promette di riprovarci l’anno successivo e nel 2011 raggiunge la vetta del Lhotse, il suo nono ottomila.
Regista
ANDRAS HOVAT KOLLMANN
Gli studi in fotografia e antropologia culturale hanno portato Andras Hovat Kollmann a lavorare come direttore della fotografia sul set di film documentari. Oltre a questi progetti ha iniziato a lavorare per diverse televisioni in Ungheria come reporter, montatore e presentatore. Nel 2000 ha diretto il documentario "The Living Spirit - Shamanism beyond Islam in Kyrgyzstan"; nel 2001 "An Another World - The Taliban Phenomenon in Afghanistan" e tra il 2007 e il 2009 "Adrenaline and Turbulence".
Premi
Galleria