Il film è il frutto di due anni di riprese al seguito di Adam Ondra, un eccezionale arrampicatore ceco nato nel 1993. che partecipa con successo alle gare di arrampicata di difficoltà e boulder, oltre che l'arrampicata in falesia. Dati i suoi risultati straordinari in gara e su roccia è considerato un protagonista del futuro dell'arrampicata. Ha vinto il premio Salewa Rock Award nel 2008, 2010 e 2011. Il premio è attribuito a colui o colei che ha segnato la stagione precedente per le performance su falesia o su boulder. La motivazione del 2011 era: "Per la capacità di alzare continuamente il livello dell’arrampicata superando se stesso e facendo sognare tutti i climbers". Il film vuole essere il ritratto a tutto tondo di un ragazzo normale e allo stesso tempo fuori dal comune che, con i suoi successi, sta sconvolgendo i parametri dello sport verticale. «Durante il lavoro -spiega Petr Pavlícek- ho avuto la possibilità di conoscere Adam e il suo mondo: con questo lavoro voglio condividere con tutti le mie impressioni».
Regista
Petr Pavlicek
Petr Pavlicek è un regista indipendente. Non aveva alcuna esperienza in ambito cinematografico, ne frequentato scuole o corsi specifici; nel 2001 ha comprato la sua prima videocamera amatoriale e ha filmato i suoi viaggi, prima dalla Repubblica Ceca alla Slovacchia nel film “Return” del 2005 e in seguito nella Scandinavia selvaggia con i film “Alone across Femundsmarka” del 2006 e “Call od the North” del 2009. In “Touch of the Arctics” esplora i giganti ghiacciati della tundra Lappone e mostra il lavoro degli scalatori che incontra nel suo viaggio. La montagna diviene cosi il tema principale dei suoi film, come vediamo in “Matrix reloaded” del 2008. Nel 2009 l'incontro con Adam Ondra lo ha portato a sviluppare un progetto che si è concluso con il film “The Wizard's Apprentice” del 2011 nel quale ha seguito lo scalatore per un anno. Oltre a questo cura diverse pagine web su viaggi, stile di vita non consumistico, sulla natura e sulla fotografia di montagna.
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