Destinazione Islanda: un terra di miti e leggende

Pubblicata il 07/05/2017

di Sofia Folgheraiter

 

Nella mattinata di sabato 6 maggio, in occasione del Trento Film Festival, è stata tenuta la conferenza “Itinerari mitologici islandesi”, a cura del giornalista Sandro Orlando presso la sala conferenze Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Quest’incontro ha affrontato il tema della mitologia nella cultura e nel folklore islandese, attraverso la presentazione di un libro inedito in Italia, intitolato “Atlante leggendario delle strade d’Islanda”. Questo volume presenta le mete turistiche più gettonate seguendo i miti e le leggende locali ad esse collegati, proponendosi come una sorta di guida turistica alternativa. Miti e leggende, sono infatti ancora di grande importanza per l’identità culturale del popolo islandese, che li tramanda da generazione a generazione, sia nell’ambiente familiare che in ambiente scolastico. Gnomi, elfi e altre creature invisibili, sono così radicati nelle credenze popolari, da arrivare a condizionare anche scelte politiche di una certa importanza, come accadde alcuni anni fa, quando l’intero parlamento fu d’accordo sullo scarto del progetto della costruzione di una galleria, a seguito di molte frane attribuite al dissenso di creature mitologiche. Forse, questo influenza quella tenacia con la quale gli islandesi si oppongono fortemente alla contaminazione antropica dell’assetto geografico naturale dell’isola, disincentivando gli importanti investimenti edilizi. Questo perché il loro rapporto con la natura e con il luogo in cui vivono, spesso il medesimo da generazioni e quindi motivo di orgoglio per la famiglia, fa parte della loro identità nazionale, tanto che, il più delle volte, i giovani che studiano all’estero, intorno ai 30 anni tornano nei loro luoghi natii. Curiosa è la leggenda legata alla nascita dei più importanti centri abitati: si dice infatti che i primi coloni dell’isola, fossero fuggitivi norvegesi, in cerca di luoghi sicuri dove condurre la propria vita; per scegliere dove costruire un nuovo insediamento, si affidavano al fato, lanciando un ramo in acqua e osservando dove si sarebbe arenato: in quel luogo sarebbe sorta una nuova città. Si dice che così sia stata fondata la capitale islandese, Reykjavik. Questa visione fatalistica è tutt’ora parte della mentalità islandese e, come detto sopra per la mitologia, influenza le questioni politiche e le scelte personali degli abitanti, che spesso si affidano a segnali naturali per prendere importanti decisioni.

Questa conferenza ha dunque messo in luce l’atmosfera magica e fiabesca che regna in Islanda, tanto diversa da quella razionale e materialistica diffusa qui in Italia, e, anche i più scettici, non hanno potuto fare a meno di rimanere affascinati da questa lontana e ancora misteriosa isola.