Al via l’edizione 2017-2018 di “MontagnaLibri 365” del Trento Film Festival

Pubblicata il 20/10/2017

Dopo il successo di pubblico dello scorso anno, torna con l’edizione 2017-2018 “MontagnaLibri 365”, la rassegna itinerante del festival dedicata alla letteratura che ha come sfondo la montagna e i maggiori temi sociali del momento e che propone iniziative e incontri con gli autori durante tutto l’anno.

Ospite del primo appuntamento, organizzato in collaborazione con la “La Piccola Libreria” di Lisa Orlandi e la Rizzoli, sarà la celebre autrice Francesca Melandri che, martedì 24 ottobre alle 17.30, nella Sala Manzoni della Biblioteca comunale di Trento, presenterà il suo nuovo romanzo “Sangue giusto” (Rizzoli). La scrittrice dialogherà con il direttore del quotidiano “Trentino”, Alberto Faustini.

«Siamo molto contenti d’inaugurare la nuova edizione di “MontagnaLibri 365” con Francesca Melandri – ha evidenziato la direttrice del Trento Film Festival, Luana Bistesti – una scrittrice che riesce, ogni volta, a coinvolgere il lettore con forza e sensibilità su temi sociali sui quali dobbiamo sempre più riflettere, come il colonialismo europeo di una volta e di oggi e le grandi e attuali migrazioni di massa. Temi sui quali, come ha evidenziato l’autrice, siamo spesso pigri nel cercare di sapere di più rispetto a ciò che ci fa più comodo, cadendo nella tentazione di accontentarci solo delle versioni ufficiali».

Il racconto di “Sangue giusto” inizia a Roma, nell’agosto 2010, durante la visita di Gheddafi in Italia, in un vecchio palazzo senza ascensore, dove Ilaria sale con fatica i sei piani che la separano dal suo appartamento. Vorrebbe solo chiudersi in casa, dimenticare il traffico e l’afa, ma ad attenderla in cima trova una sorpresa: un ragazzo con la pelle nera e le gambe lunghe, che le mostra un passaporto. «Mi chiamo Shimeta Ietmgeta Attilaprofeti» le dice, «e tu sei mia zia.» All’inizio Ilaria pensa che sia uno scherzo. Di Attila Profeti lei ne conosce solo uno: è il soprannome di suo padre Attilio, Profeti, classe 1915, che nel 2010 ha 95 anni, un uomo che di segreti ne ha avuti sempre tanti e che ora è troppo vecchio e inaffidabile per rivelarli. Di lui Ilaria sa che in passato ha combattuto nella seconda guerra mondiale, che è stata una persona rispettata, e che oggi è un vecchio infermo e incapace di riconoscere i figli. Shimeta dice di essere il nipote di Attilio e della donna con cui è stato durante l’occupazione italiana in Etiopia. E se fosse la verità? È così che Ilaria comincia a dubitare: quante cose, di suo padre, deve ancora scoprire? Le risposte che cerca sono nel passato di tutti noi: di un’Italia che rimuove i ricordi per non affrontarli, che sopravvive sempre senza turbarsi mai, un Paese alla deriva diventato, suo malgrado, il centro dell’Europa delle grandi migrazioni.

L’autrice romana, nata nel 1964, sceneggiatrice, ha esordito nella narrativa nel 2010 con “Eva dorme”. Nel 2012 ha pubblicato per Rizzoli “Più alto del mare”, finalista al Premio Campiello e vincitore del Premio Rapallo Carige. I suoi libri sono tradotti in diversi lingue.