Nel 1989 Reinhold Messner dirige una spedizione alpinistica internazionale alla parete Sud del Lhotse, 8511 metri, nell'Himalaya del Nepal. Fanno parte della spedizione alcuni dei più bravi alpinisti del momento. Il film documenta in parte il tentativo di scalare la parete e in parte descrive alcuni momenti di vita del campo base dove gli alpinisti non lesinano le discussioni a proposito dell'itinerario scelto. 200 metri al Ventunesimo secolo: I 200 metri che mancano a tutti gli alpinisti dell'Est che sono venuti per provare a più riprese l'ascensione della Sud del Lhotse, definita anche la parete del Duemila.
Nello stesso anno, ma alcuni mesi più tardi, è la volta di Kukuczka e dei suoi compagni polacchi. Il monsone non termina mai, poi quando finalmente cessa e il cielo si rasserena, inizia a soffiare un forte vento da nord che impedisce a tutti di andare oltre i 6700 metri del campo 3. Poi improvvisamente il bello! In pochi giorni si raggiunge quota 7500 metri. Alcuni tentativi andati a vuoto, cominciano ad intaccare il morale di alcuni alpinisti che decidono, pur rimanendo al campo base, di non tentare più la vetta. Di parere opposto invece Jerzy Kukuczka che in compagnia di Pawlowski riproverà ancora una volta.
A 8300 metri di quota, ai fatidici 200 metri dalla vetta, per un imprecisato motivo Kukuczka cade e perde la vita. E' il 24 ottobre del 1989: siamo nell'anno nero del Serpente.
Regista
FULVIO MARIANI
Fulvio Mariani nasce nel 1958 a La Chaux-de-Fonds (Svizzera). Nel 1981 inizia la sua attività di cameraman presso la TSI - Televisione Svizzera. Nel 1985 gira il documentario "Cumbre" a cui vengono assegnati molti riconoscimenti ufficiali. Grazie a questo lavoro Mariani inizia a lavorare in proprio dando vita alla Iceberg-Film, casa di produzione specializzata principalmente in documentari d'avventura. Nel corso degli anni collabora con diversi personaggi di spicco del mondo alpinistico e dell’arrampicata come Reinhold Messner, Jerzy Kukuczka, Walter Bonatti, Hans Kammerlander, Riccardo Cassin, Mauro Corona, Stefan Glowacs e Piero Dal Pra'. Nel 1991 dirige la fotografia in parete del film "Grido di pietra" di Werner Herzog. Ha collaborato con le più importanti reti televisive europee come ZDF, ORF, France 3, RAI e Mediaset, sempre filmando situazioni di avventura estrema. Nel 1987 pubblica il libro "Drammi e Diaframmi". Nel 1994 dirige la fotografia della serie televisiva "Viva Africa e Overland" per la RAI. Pluripremiati anche i documentari "L’uomo di legno", "La strada per Olmo Lungring e Siachen: a war for ice". Presente al TrentoFilmfestival sin dall’inizio della sua carriera, ha vinto la genziana d’argento con "Cumbre" (nel 1987) e "Cinquant’anni dopo" (1988) oltre che la Genziana d'oro CAI per "I Cavalieri delle vertigini" (2000). È stato membro della Giuria Internazionale di Trento nel 1990.