Un'anziana goverantrice chiama un suo uomo e lo incarica di indagare sulla scomparsa del Gatun. L'incaricato è confrontato con il silenzio della gente e con le sue stesse visioni, sempre più ossessive, di gatti veri e presunti. Del Gatun nessuno sa niente, nessuno ha saputo niente. Intercalate da monologhi della governatrice sulla vita e sulla morte, sulla trasmigrazione dell' anima, le scene si fanno via via sempre più incalzanti conducendo il protagonista verso una relatà totalmente visionaria. I veri protagonisti sono però i gatti, o meglio il "gatto quale bestia primordiale", come dice la regista, "morbido e voluttuoso, in netto contrasto con le asperità del paese di Stampa,specialmente d' inverno quando non c èil sole", e le montagne che nel film sembrano vertiginosamente alte, minacciose a vole, però come soffuse da qulcosa di sacro.
Regista
KALI
CATALOGO 1991 - 39^ - pag. 143 Premio Speciale della Giuria per un film d’autore