Maurice Herzog nel 1950 ha conquistato l'Annapurna. Con la sua impresa è stato il primo uomo a conquiestare una vetta di più di 8000 metri. Mezzo secolo dopo torna in Himalaya e alla montagna che ha cambiato la sua esistenza e profondamente influenzato dal suo futuro. Herzog conserva vivi nella sua memoria i momenti più significativi di quella che ha sempre considerato soprattutto un'avventura umana; è il ricordo di questi momenti che lo ha spinto a tornare sull'annapurna soddisfando un desiderio a lungo murato. Il modo che ha trovato è stato di affidare al forte alpinista spagnolo Juan Oiarzàbal e ai suo compagni di portare sulla vetta l'ultima pagine del suo libro "Annapurna primo 8000" accompagnata da uno scrittore autografo di suoi pensieri coltivati in molti anni di vita e di esperienze. Anche per Oriàzbal l'Annapurna è una montagna speciale perchè è l'ultimo 8000 che gli resta di scalare per divenire il sento alpinista della storia che ha conquistato tutti gli 8000 del pianeta. Le immagini gloriose e drammatiche al contempo dell'impresa del 1950 di Herzog si intrecciano con quelle di Oiarzàbal e dei suoi compagni alla soglia del terzo millennio.