Sulla scia della Guerra del Golfo, Saddam Hussein ha scatenato la sua repressione contro i curdi iracheni: vittime di continui bombardamenti e del massiccio uso di armi chimiche, i curdi sono stati costretti a fuggire ed a rifugiarsi verso il confine iraniano. Il film inizia nel Kurdistan iraniano. Mirza è un vecchio famoso cantante curdo che, insieme ai due figli musicisti, Barat e Audeh, sta per intraprendere un viaggio alla ricerca della ex moglie Hanareh. Un tempo la coppia cantava in un band di cui faceva parte anche Seyed, un amico di Mirza.
Hanareh lasciò il marito per sposarsi con Seyed, ed insieme si trasferirono nel Kurdistan iracheno continuando a cantare. Ora, Mirza ha ricevuto la notizia che la donna si esibisce per i rifugiati curdi al confine tra Iran e Irak e necessita del suo aiuto. L’uomo riesce così a convincere i due figli ad accompagnarlo nel pericoloso viaggio, ricco di avventure e disavventure. Si troveranno ad esibirsi durante una festa di nozze e nel rifugio di una banda di ladroni che ruberanno il loro sidecar: passeranno da un campo di raccolta orfani del Kurdistan iracheno ad una fossa comune in cui le donne scavano con le mani per riportare alla luce i cadaveri dei loro cari. Qui Mirza scopre che Seyed è morto e che il suo corpo è stato conservato sotto la neve, in attesa di essere cremato, così come era suo desiderio.
Mirza intuisce perchè Hanareh lo aveva cercato. Dopo aver esaudito l’ultimo desiderio dell’amico, l’uomo é impaziente di vedere l’ex moglie, ma la donna , vittima di un bombardamento chimico, oltre ad essere stata sfigurata, ha perso l’uso della voce e rifiuta di mostrarsi.
Regista
BAHMAN GHOBADI
E’ nato nel 1968 nel Kurdistan iraniano. Durante gli studi ha lavorato nelle radio; successivamente ha incontrato a Sanandaj un gruppo di appassionati filmmaker con cui ha iniziato a realizzare cortometraggi. Si è poi trasferito a Theran per studiare cinema. Tra il 1995 e il 1999 ha diretto dieci cortometraggi coi quali ha vinto numerosi premi in diversi festival nazionali e internazionali. Il film “Life in Fog” apre una nuova pagina nella sua carriera; viene accettato in molti concorsi internazionali, vince il principio della Giuria al Clermont-Ferrand Festival e diventa il più famoso documentario nella storia del cinema iraniano. Ha lavorato come aiuto regista di Kirostami e come attore nel film “Lavagne”. Nel 2000 realizza “Il tempo dei cavalli ubriachi”, il primo film curdo della storia del cinema iraniano. Pluripremiato, vince tra gli altri, il Premio Camera D’Or al Festival di Cannes del 2000. Presentato fuori concorso al Filmfestival di TRento nel 2003.
CATALOGO FF 53/04 pag 50
GOMGASHTEI DAR ARAGH
198/04 - 1719
Premi