Chi per la prima volta ha visto il minuscolo colibrì deve essersi domandato se si trattasse di un insetto o di un uccello. Il suo caratteristico manto variopinto lo rende una delle più particolari e preziose specie delle foreste equatoriali del Sud America. I popoli Indios avevano anticamente attribuito al piccolissimo volatile una funzione magica, oltre ad utilizzare le sue piume come splendido elemento decorativo e cerimoniale. Successivamente il suo valore divenne tale che Cristoforo Colombo, qualche anno dopo la scoperta del nuovo mondo, ne portò un esemplare in dono al Papa. Ma la fascinazione e il mistero che per secoli avvolse la specie dei colibrì continua ancor oggi. In Ecuador, nel territorio compreso tra la foresta e le nevi perenni del Chimborazo, se ne possono trovare più di 320 varietà. La capacità di vivere in ambienti così differenti, adattandosi a temperature tanto diverse, ha rinnovato la curiosità sulla vita di questi piccolissimi acrobati dell’aria. Juan Carlos Matheus è un ornitologo che vive e lavora in una remota valle delle Ande e da anni si dedica allo studio dei colibrì.