Dura e imponente come le Dolomiti. Dolce e fragile come i sentieri che tagliano l’altipiano dello Sciliar. Martha è lo specchio di una montagna antica fatta di tradizioni, di fiabe, di erbe profumate ma anche di fatica e di solitudine. Vive a Castelrotto, un delizioso e ordinato borgo altoatesino, dove però Martha capisce in fretta di essere fuori posto, di non riuscire a seguire la strada tracciata per lei dagli altri. Inizia così una lunga e faticosa ricerca d’identità. Affronta se stessa, il paese, la famiglia con passo deciso, lo stesso delle interminabili camminate in montagna. Sulle sue spalle, insieme al peso dello zaino, porta quello delle sofferenze di tutte le donne che, prima di lei, hanno provato a sgretolare quella gabbia fatta di sassi, di prati e di vasi alle finestre. Martha disegna sull’erba, sotto il sole, per fermare il senso del proprio affanno. Traccia scudi colorati per proteggersi. Balla intorno al fuoco e racconta storie di fate e di nani. Si spoglia di tutto: vestiti e paure. In paese la chiamanoDura e imponente come le Dolomiti. Dolce e fragile come i sentieri che tagliano l’altipiano dello Sciliar. Martha è lo specchio di “la malattia di Martha”. La giovane donna che voleva i pantaloni alla fine troverà la magia. “Sono una strega”. E poco importa se qualcuno non ci crede.
Regista
GIOVANNI CALAMARI