Protagonista del documentario è Alfonso Vinci (1916-1992), uomo poliedrico, alpinista lombardo di punta negli anni ‘30, letterato e scienziato, leggendario comandante partigiano durante la Resistenza e in seguito pioniere delle esplorazioni in Venezuela e in Sud America dove si recò nel primo dopoguerra alla ricerca di nuove cime e di fortuna. Vinci seppe esprimersi come etnografo e antropologo, pubblicando alcuni libri splendidamente scritti sulle popolazioni dei Samatari e sui territori della Cordigliera che egli visitò compiendo importanti ascensioni (ad esempio la parete nord del Picco Bolivar) documentate in rarissimi filmati d’epoca. Dotato di una personalità assolutamente eccezionale che merita di essere riscoperta e approfondita attraverso un documentario specifico, costruito con spezzoni di interviste, splendidi filmati d’epoca girati da Vinci stesso e inedite scene alpinistiche girate appositamente sulle montagne lombarde, a lui tanto care. La notevole quantità di materiali esistenti, filmati, interviste, libri, testimoni viventi, pagine critiche, documenti relativi al periodo bellico, permettono un’elaborazione articolata e puntuale e la ricostruzione di un’avventura umana e culturale che trova il suo centro nell’alpinismo ma che lo trascende ed arricchisce entro il più ampio contesto dei molteplici significati della vita.
Regista
MICHELE RADICI
Michele Radici appassionato sportivo, si è specializzato in filmati di sport estremi e d'avventura. Per Canale 5 e l'Istituto Luce di Roma ha prodotto vari documentari sul volo (acrobazia aerea, deltaplano, paracadutismo sportivo), sull'immersione sub (archeo-sub, speleo-sub, gli squali) e di montagna (free climbing femminile, esplorazione in Venezuela, sci estremo). Ha partecipato al Filmfestival di Trento, nel 1986, con "La parete che non c'è", nel 1988 con "The Time Machine" (firmato con Stefano De Benedetti) nel 1990 con "Face To Face" (firmato con Anthony Hoffmann). Nel 1991 ha presentato "Carnatic: la nave senza volto".
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