Volti e storie dell'Etiopia, un Paese da esplorare
Pubblicata il 14/02/2023
Nella selezione cinematografica opere di registi etiopi e di autori stranieri, capaci di riflettere la complessità e il fascino di un Paese che ha legami profondi con l’Italia.
Tutti i motivi di interesse di Destinazione… Etiopia non potrebbero essere articolati ed esplorati, in assenza di opere capaci di riflettere la complessità ma anche il fascino del Paese, di ritrarne i volti e le storie. Questa selezione è possibile proprio grazie all’affiorare nei festival internazionali di alcune apprezzate opere sia di registi stranieri, che di autori etiopi spesso formatisi all’estero, come nel caso del pluripremiato Faya Dayi (Etiopia/Stati Uniti/Qatar, 2021) di Jessica Beshir: girato ad Harar, la città rurale in cui è cresciuta la regista, documenta la coltivazione e il commercio del khat, la tradizionale pianta stimolante etiope, attraverso lo sguardo di un gruppo di ragazzi e straordinarie immagini in bianco e nero.
L’immersione nel paesaggio etiope prosegue con Marcher pour Genna (Belgio, 2018) di Frédéric Furnelle e Olivier Bourguet, racconto del pellegrinaggio tradizionale degli ortodossi etiopi verso la località di Lalibela, durante decine di giorni attraverso i monti Simien e una natura grandiosa, e con Lamb (Etiopia/Francia/Germania/Norvegia, 2015) di Yared Zeleke, unico lungometraggio narrativo della selezione, che vede protagonista il piccolo Ephraim in un avventuroso viaggio attraverso l’Etiopia, per sfuggire allo sfruttamento, tornare dalla famiglia e salvare il suo inseparabile agnello.
Centrale nel programma sarà il ruolo delle donne etiopi nelle loro comunità, e nell’immaginare un futuro per il paese. A loro sono dedicati Among Us Women (Germania/Etiopia, 2021) di Sarah Noa Bozenhardt e Daniel Abate Tilahun, incentrato sul personale di un centro sanitario in una zona rurale dell’Etiopia, in lotta contro la mortalità materna, e Stand Up My Beauty (Svizzera/Germania, 2021) di Heidi Specogna, protagonista una cantante azmari di Addis Abeba, che sogna di raccontare con la sua musica la vita delle donne etiopi, le cui storie ci guidano alla scoperta di un paese in rapida evoluzione.
Da montagne e aree remote ci si sposterà alle periferie di Addis Abeba: Anbessa (Etiopia/Italia/Stati Uniti, 2019) di Mo Scarpelli le esplora attraverso la crescita di un ragazzino in bilico tra antico e moderno, tra città e natura; mentre Rift Finfinnee (Germania, 2020) di Daniel Kötter conduce lo spettatore in un viaggio tra geografia, architettura e vita quotidiana, seguendo i lavoratori agricoli ed edili della zona est della capitale, per una riflessione sull’urbanizzazione delle società africane.
In programma anche un rilevante contributo italiano, con i cortometraggi Africa bianca di Filippo Foscarini e Marta Violante (Italia, 2020) e Mud Road di Francesco De Giorgi (Italia, 2019), e il documentario-saggio Negus (Italia, 2016) diretto dal duo artistico italiano Invernomuto (protagonista il leggendario musicista Lee “Scratch” Perry, recentemente scomparso), che esplora la convergenza di storia, mito e magia attraverso le complesse e conflittuali eredità dell’ultimo imperatore dell’Etiopia, Haile Selasie I, tra Italia, Etiopia e Jamaica.