MIRAKEL
MIRAKEL
LEOPOLD HUBER
Austria / 1990 / 99'
MIRAKEL
LEOPOLD HUBER
Austria / 1990 / 99'

Inverno. Un villaggio in montagna. Andreas ha nove anni quando la sua amata nonna muore. Da allora si rifiuta di parlare. Più gli adulti, i genitori adottivi, l’insegnante ed il parroco cercano di fare pressione su di lui, più il bambino fugge nel suo mondo immaginario. Andreas costruisce un suo “villaggio di neve” la cui figura centrale è un pupazzo al quale Andreas confida tutto, ottenendo anche delle risposte. In seguito veniamo a sapere chi si nasconde dietro questo personagio fatto di neve e che parla: da anni, un vagabondo viene a trascorrere l’inverno al villaggio, ed è stato per questo soprannominato “il villeggiante”. La sua è stata una vita molto turbolenta, e adesso per la prima volta si sente responsabile di qualcuno; nel freddo e nella tormenta di neve, in piedi, dietro al pupazzo, parla con Andreas, di cui diventa contemporaneamente lo specchio, l’interlocutore, la guida discreta.

Dichiarazioni
Nell’inverno del 1983 vidi un bambino di circa dieci anni che correva nella neve perdendo sangue dal naso. Perchè? E’ un ‘immagine che non ho mai dimenticato.
Nel 1989, la sceneggiatura era terminata.
Mirakel è la prima coproduzione austriaco-svizzera.
Dopo aver percorso tutta la zona alpina svizzera e austriaca, ho trovato il posto ideale per le riprese nelle Dolomiti di Lienz, nel Tirolo orientale incontaminato. Lì ho anche cercato e trovato il piccolo interprete per Andreas, Philip Stadler.
Dal momento che non ne posso più di vedere registi contadini che tracannano il brodo da tazze rotte e fanno lavori duri con mani delicate, ho stilizzato gli ambienti e sgomberato i luoghi. Lo stile del film potrebbe essere chiamato realismo di segni. Ogni evento deve essere possibile e inoltre deve affermarsi come segno. Il film non può riprodurre la vita, che deve invece essere tradotta nella fiction. La storia è strutturata su temi e motivi, ma mai in modo evidente. Per lo spettatore tutto deve sembrare semplice, naturale, come qualcosa che cresce da solo. La stilizzazione o l’astrazione stanno sotto la storia e sotto le immagini. Io non voglio raggiungere un pubblico speciale, ma parlare a tutti gli uomini.

Regista

LEOPOLD HUBER

CATALOGO 1992 - 40^ - pag. 43