il gigante delle dolomiti
il gigante delle dolomiti
Guido Brignone
Italia / 1926 / 92'
il gigante delle dolomiti
Guido Brignone
Italia / 1926 / 92'

Guida alpina provetta molto apprezzata dagli escursionisti, Maciste vive sulle Dolomiti, al Passo delle Tre Croci, e si occupa amorevolmente del nipotino Hans, figlio illegittimo della sorella, morta di crepacuore per il disonore di esser stata sedotta e abbandonata. Acerrimo rivale di Maciste è il losco Schultz, un contrabbandiere che, in cerca di facili guadagni, si allea con due avventurieri, Müller e la misteriosa Vanna Dardos, con l’intento di sottrarre i piani di un rivoluzionario progetto aeronautico che il giovane ingegnere Riccardo Ewert sta mettendo a punto nella pace di una baita sulle montagne. Oltre a Vanna, un’altra donna è interessata all’ingegnere: la bella pittrice inglese Maud Fair, che trascorre le proprie vacanze in un lussuoso albergo ed è segretamente innamorata di lui. Nel tentativo di sedurre l’ingegnere, Vanna non si accorge che un ispettore di polizia è sulle sue tracce: grande è il dolore dell’uomo quando si rende conto che la maliarda indagata per spionaggio altri non è che la moglie che l’aveva tradito e abbandonato anni prima. Mentre Maud, con l’aiuto di Maciste, riesce a far fronte ai tentativi di violenza di Müller, l’ingegnere, allertato dall’ispettore, finge di cadere nella trappola di Vanna per renderne possibile l’arresto; Müller e Schultz, vedendosi perduti, si danno alla fuga lungo il passo del Gigante, ma muoiono durante una bufera di neve e Vanna è costretta all’esilio. Maud può finalmente coronare il proprio sogno d’amore.

Regista

Guido Brignone

Tra i registi italiani più famosi del suo tempo Guido Brignone (Milano 6 dicembre 1886 – Roma 6 marzo 1959) nasce da una famiglia di artisti: il padre Giuseppe e la sorella Mercedes erano due importanti attori dell’epoca del cinema muto, così come la moglie Lola Visconti. Nel 1915 Brignone esordisce alla regia con Odette. La sua attività cinematografica non si limita ai confini nazionali ma il regista milanese dirige numerose pellicole anche in Francia e in Germania. Durante il ventennio fascista Brignone non si risparmia e si concede a pellicole caratteristiche dell’epoca pronte a celebrare il forzuto di turno. La figura mitica di quel periodo era senz’altro Maciste, eroe creato da Gabriele D’Annunzio per Cabiria nel 1914, e in seguito protagonista di numerosi film tra cui Maciste Alpino (1916), Maciste Atleta (1918) Maciste all’inferno (1925) e Il gigante delle Dolomiti (1926), questi ultimi due diretti proprio da Brignone. Con l’avvento del sonoro firma lavori di grande successo commerciale, come Teresa Confalonieri (1934) pellicola che gli permette di diventare il primo regista italiano a vincere la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nella categoria “miglior film italiano”. La sua attività di regista continua anche dopo la guerra, confezionando opere “di genere” (feuilleton, film mitologici, film di costume, commedie leggere).

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