Le sorti incerte del nostro “pianeta malato”

Pubblicata il 30/08/2020

Donatella Bianchi, presidentessa del WWF Italia, protagonista dell’evento ad Andalo: “Serve una coscienza ecologista che ci permetta di prenderci cura del mondo in cui viviamo”


La fruttuosa collaborazione fra Trento Film Festival e Mountain Future Festival è continuata durante la giornata di ieri, con l’evento organizzato nel tardo pomeriggio al Palacongressi di Andalo, durante il quale Donatella Bianchi – presidentessa del WWF Italia e nota conduttrice televisiva – ha intrapreso un interessante dialogo con Osvaldo Negra – zoologo del Muse – sulle sorti del nostro “pianeta malato”.

“La globalizzazione” ha esordito Bianchi, “è rea di aver azzerato quasi tutti i valori dei pionieri dell’ecologismo e dell’ambientalismo, trasformandone le secolari caratteristiche secondo logiche di mercato”.

Il WWF, nato ben 55 anni fa, lavora per una società che possa invece vivere davvero in armonia con la natura, cercando da sempre di recuperare una coscienza ecologista che ci permetta di prenderci davvero cura del pianeta, nella maniera il più adeguata possibile. Negli ultimi anni, questa dinamica della cura è entrata nella mentalità delle persone, portandole a virare verso uno stile di vita all’insegna della sostenibilità, grazie anche all’impatto positivo dei sistemi educativi, nella consapevolezza di come la conservazione del patrimonio naturalistico parta soprattutto dalle piccole comunità.

“Dobbiamo imparare” ha continuato Bianchi, “a ragionare sulle connessioni: è fondamentale renderci conto che un incendio in Amazzonia è in grado di cambiare tragicamente le cose anche qui da noi, come ovunque nel mondo”.

“C’è ancora poca consapevolezza” ha aggiunto Negra, “sia dal punto di vista ambientale che da quello scientifico: basti pensare che la riflessione sullo spillover (o salto di specie) è diventata più seria e globale solamente durante la pandemia, proprio perché determinante per la diffusione del virus”.

Alla successiva domanda di Negra – “che cosa abbiamo imparato da questo lockdown?” – Bianchi è sembrata più scettica del previsto. “Forse troppo poco” ha infatti affermato, “se la priorità è la sopravvivenza (anche economica), probabilmente l’impegno nei confronti della sostenibilità tende a passare tragicamente in secondo piano”. Per questo, ha poi sottolineato, è importante puntare con maggiore veemenza sull’educazione e sulla corretta informazione: gli unici due aspetti su cui si può sempre intervenire, per fare la differenza.


Testo di Monica Malfatti