Uomo e natura: racconti e sguardi inediti, alla ricerca di un nuovo equilibrio
Pubblicata il 09/04/2024
120 i film selezionati per il 72. Trento Film Festival, di cui 25 nel Concorso internazionale. Gervasini: “Le anime del Festival si intrecciano sempre di più: alpinismo e racconto della montagna, delle sue genti e delle sue culture, si contaminano e si rafforzano a vicenda”.
Un festival internazionale di cinema e culture di montagna, sempre più plurale ma capace di presentarsi al pubblico con un’identità nitida. Giunto alla sua 72a edizione, il Trento Film Festival – in calendario nel capoluogo trentino dal 26 aprile al 5 maggio 2024 – non rinuncia alla sua tensione al rinnovamento, pur rimanendo saldo sui solidi pilastri di una storia che parte nel lontano 1952.
Sono i 120 film selezionati, di cui 25 per il Concorso internazionale: 24 le anteprime internazionali e ben 87 quelle italiane. Si parte sabato 27 aprile con il film di apertura Oura el-jbel (Dietro le montagne) di Mohamed Ben Attia Tunisia: presentato in anteprima alla Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è la storia di un padre “speciale” vista con gli occhi di suo figlio, in mezzo a montagne che hanno un che di magico. Un film che conquisterà il pubblico per l’anticonformismo e la libertà, oltre che per gli scenari di una Tunisia inedita.
«I due pilastri del 72. Trento Film Festival sono il Concorso internazionale e Alp&Ism: 25 titoli tra lungometraggi e corti per ognuna delle due sezioni, a sottolineare in modo chiaro un equilibrio, un bilanciamento paritario, tra due anime che da sempre caratterizzano l’identità plurale del Trento Film Festival» spiega Mauro Gervasini, responsabile del programma cinematografico. Da una parte, quindi, la montagna raccontata in Concorso nelle maniere più diverse, dall’animazione alla sperimentazione, dalla fiction al documentario. Dall’altra l’avventura, l’esplorazione, la sfida agonistica che si fa esistenziale, nel rapporto sempre più esigente con la natura, di Alp&Ism. Non mancheranno i film che raccontano lo stato presente dei territori di montagna, immaginandone il futuro, della sezione Terre alte, nonché autori, produzioni, storie e protagonisti dal Trentino-Alto Adige di Orizzonti vicini, in collaborazione con la Trentino Film Commission. E se nelle Proiezioni speciali spiccano l’omaggio a Francesco Nuti e il racconto affidato a Erri De Luca sul rapporto tra l’approccio alla montagna e la vecchiaia nel corto L’età sperimentale, con le Anteprime il Festival offre al suo pubblico un programma di film dai principali festival di cinema internazionali.
Un’altra novità di quest’anno sarà la rubrica Cincontri, una sorta di “anello di congiunzione” tra il programma cinematografico e il programma degli eventi, a evidenziare ancora di più la volontà del Trento Film Festival di intrecciare virtuosamente contenuti, luoghi e format di una rassegna in continua evoluzione. «Nelle sale cinematografiche, al termine della proiezione dei mediometraggi che li vedono protagonisti davanti o dietro alla cinepresa, si svolgeranno veri e propri talk con ospiti d’eccezione come lo scrittore Erri De Luca, gli alpinisti Tamara Lunger, Edu Marin, Stefano Ghisolfi, i registi Enzo d’Alò e Cecilia Bozza Wolf, i content creator Bruno Pisani, Petra Cola, Sanni Oksanen, Gustavo Karlsson» racconta Laura Zumiani, responsabile del programma eventi.
Film di chiusura, Kinra-Motherland di Marco Panatonik (Perù), vincitore dell’Astor d’oro come miglior film al Festival internazionale del cinema di Mar del Plata (Argentina): «La storia di un giovane che lascia le sue montagne per raggiungere Cusco, dove poter studiare. Ma le lascia veramente? Una delle sorprese del 72. Trento Film Festival, un racconto di formazione intenso nello scenario andino in trasformazione», garantisce Gervasini.