“Destinazione… Marocco”: il paese nordafricano con i suoi deserti e montagne protagonista del festival 2019

Pubblicata il 09/04/2019
Dopo avere esplorato territori e culture in ogni altro continente, con un successo crescente di pubblico, la sezione speciale guarda per la prima volta all’Africa e all’altra sponda del Mediterraneo. Non solo film e documentari: arriveranno a Trento la cantante Malika Ayane e Mohammed Al Achaari, intellettuale e uomo politico marocchino.
Dopo lo straordinario successo di pubblico delle rassegne dedicate nelle ultime edizioni a Cile, Islanda e Giappone, sarà il Marocco il protagonista della sezione “Destinazione…” del 67. Trento Film Festival, che inviterà il pubblico alla scoperta di questo paese africano dalla storia antica, sul cui territorio civiltà molto diverse si sono intrecciate, lasciando il segno su un mosaico culturale in continua trasformazione, che ha affascinato per secoli i viaggiatori.
“Destinazione… Marocco” è realizzata in collaborazione con l’Ambasciata in Italia del Regno del Marocco e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
IL PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
Ideale introduzione al programma l’appassionato e coraggioso Razzia, dal festival di Cannes 2017, in cui i ritratti di quattro personaggi in una affascinante Casablanca contemporanea si riflettono in una vicenda accaduta trent’anni prima, in un villaggio tra i maestosi paesaggi dell’Atlante. Diretto dal grande regista marocchino Nabil Ayouch, il film è un grido contro l’intolleranza e l’estremismo, una travolgente opera insieme intima e fortemente politica.
Secondo episodio fiction della rassegna un altro acclamato lungometraggio recente, che vede protagonista assoluto il paesaggio marocchino: Mimosas dello spagnolo Oliver Laxe, vincitore della Semaine de la Critique di Cannes nel 2016, racconta con slancio visionario l’epico attraversamento, da parte di una misteriosa carovana, dei più alti passi tra le montagne dell’Atlante.
Ma come sempre a Trento la parte del leone la fa il cinema documentario: una vallata sorprendentemente verdeggiante è lo scenario di House in the Fields di Tala Hadid, uno dei documentari africani più apprezzati degli ultimi anni, mentre verso territori più remoti e aspri si spingono Pastorales électriques di Ivan Boccara e Le ciel, la terre et l’homme della tedesca Caroline Reucker, il primo documentando le conseguenze dell’arrivo della corrente elettrica in una comunità di montagna, il secondo immergendosi nella maestosità delle “terre alte” marocchine, e nell’ascolto dei racconti dei loro abitanti. Sul tema della religione si concentra invece Au nom du frère di Youssef Ait Mansour, che si reca in una scuola coranica tra le montagne per comprendere la svolta spirituale del fratello, fuggito di casa per dedicarsi all’eremitaggio e alla preghiera.
L’inevitabile questione delle migrazioni che hanno affrontato generazioni di marocchini, introdotta in chiusura della rassegna pre-festival “Avvicinamenti” da Talien del regista italo-marocchino Elia Moutamid, è al centro anche del recente Renault 12 del noto regista teatrale Mohamed El Khatib, qui per la prima volta impegnato in un progetto cinematografico, per raccontare un viaggio di ritorno in Marocco in seguito alla morte in Francia della madre.
Come abitudine “Destinazione…” volgerà lo sguardo anche al passato, con un classico del cinema marocchino, recentemente restaurato dalla World Cinema Foundation grazie all’ammirazione di Martin Scorsese per il cineasta Ahmed El Maanouni: Alyam Alyam del 1978, recentemente riscoperto al festival “Il Cinema Ritrovato” di Bologna, è un’elegia per lo stile di vita rurale e le sue tradizioni, che risuona nelle opere più recenti in programma.
A completare la proposta di “Destinazione… Marocco” una selezione di cortometraggi dai migliori festival nordafricani e internazionali, ulteriori chiavi per scoprire l’unicità del territorio marocchino, le storie e le culture delle sue genti.
INIZIATIVE ED EVENTI
Oltre ad un programma di film e documentari ambientati tra le montagne e i deserti marocchini, tanti altri eventi porteranno a Trento un po’ di questo caleidoscopio culturale, dalla cantante Malika Ayane a Mohammed Al Achaari, poeta e romanziere, giornalista e uomo politico marocchino, Ministro della Cultura dal 2002 al 2007.
Mohammed Al Achaari sarà a Trento giovedì 1 maggio alle 18.00 a Palazzo Roccabruna, dialogando con Raffaele Crocco nell’appuntamento “Sulle spalle di Atlante”. Nato nel 1951 a Moulay Driss Zarhoun, in Marocco, oggi vive nella città di Rabat. Militante di sinistra, ha conosciuto la repressione e negli anni 80 il carcere prima di diventare deputato nel 1998 e poi Ministro della Cultura dal 2002 al 2007. Si è sempre battuto per una modernizzazione in senso laico del suo paese.
Venerdì 3 maggio è la volta di Malika Ayane, che già diverse volte ha incantato il pubblico trentino con la sua voce melodiosa e speziata: in questa occasione, non sarà la musica la protagonista, ma il racconto di ricordi e memorie anche grazie all’esperienza maturata con la onlus Oxfam Italia.
Sabato 27 aprile alle ore 11.00 l’incontro Still of peace inaugurerà la mostra fotografica “Amazigh. Berberi del Marocco”, visitabile fino al 15 maggio presso lo Spazio Archeologico SASS, la “Trento sotterranea”: un affascinante viaggio che rappresenta un momento di riflessione sulla storia comune che ha attraversato il Mediterraneo, crocevia di popoli. L’appuntamento offre l’occasione per tornare sul tema dell’identità etnica e sulla necessità di salvaguardare l’identità culturali dei popoli e di tutte le minoranze.