Destinazione… Argentina

Dopo l’Irlanda, la sezione speciale di quest’anno sarà dedicata all’Argentina, Paese con il quale il Trentino ha intessuto nei secoli un legame profondissimo, tra migrazioni e imprese alpinistiche.


Raccogliendo l’eredità di una sezione del Trento Film Festival, “Destinazione”, che dal 2011 è dedicata alla cinematografia e allo specifico culturale di altri paesi o aree geografiche, si vuole connotare la ricerca e la proposta dei titoli in chiave, se possibile, più contemporanea. Non vuole dire fare a meno di uno sguardo retrospettivo, come è stato nelle selezioni storiche e in certi casi continua a essere prezioso e addirittura irrinunciabile, significa privilegiare le novità e le produzioni inedite. Questo per avvicinare il pubblico ai film che hanno un maggiore legame con il presente, o che da questo presente guardano al passato in forme nuove, originali, mantenendo viva la dialettica con la contemporaneità.

Dopo i programmi dedicati a Georgia (2020), Groenlandia (2021), Etiopia (2023) e Irlanda (2024), il Trento Film Festival nel 2025 guarda all’Argentina. Due le principali motivazioni della scelta. La prima: quella argentina è stata per decenni la principale cinematografia dell’America Latina di lingua spagnola insieme al Messico. Con un bacino di pubblico molto vasto, uno star system importantissimo, rapporti privilegiati con la Spagna tanto da favorire decine di coproduzioni con Madrid, anche di livello internazionale, l’Argentina è stata un punto di riferimento imprescindibile per la cinematografia sudamericana. Una nuova generazione di cineasti, negli ultimi 25 anni, ha segnato una specie di rivoluzione estetica che dai principali festival mondiali ha poi influenzato altre cinematografie, non solo quelle dell’area ispanica. Nomi come Lucrecia Martel, Rodrigo Moreno, Lisandro Alonso, Santiago Mitre, Pablo Trapero, Fabián Bielinsky, Juan José Campanella, Gaston Solnicki, Mariano Cohn e Gastón Duprat che in coppia hanno diretto commedie di grande successo come Finale a sorpresa – Official Competition con Antonio Banderas, Penelope Cruz e Oscar Martinez, uno dei grandi interpreti argentini. Ma non possiamo non citare Mariano Llinás che con Laura Citarella e altri registi ha fondato El Pampero Cine, una società creativa, prima ancora che produttiva, la quale, come scrive il giornalista Roberto Manassero, si è imposta “nel cinema internazionale grazie a film fuori norma e fuori formato, fluviali come romanzi, episodici come raccolte di racconti, anarchici come esperimenti militanti di altre epoche”. L’ultimo film di Laura Citarella, Trenque Lauquen, dal nome di una cittadina della Pampa, è stato presentato con successo alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per poi avere una distribuzione anche in Italia. Mentre all’ultima edizione della Mostra di Venezia ha creato scalpore la presentazione in concorso di El Jockey di Luis Ortega con Ursula Corbero, Mariana Di Girolamo, Nahuel Perez Biscayart, presto nelle sale italiane distribuito da Lucky Red.

Il secondo motivo per cui è sembrato urgente dedicare una sezione del festival al cinema dell’Argentina riguarda il presente. A causa di una flessione dei contributi pubblici (invero comune ad altre realtà sudamericane come quella cilena) la filiera produttiva argentina rischia di uscire dall’attuale congiuntura economica e politica con un ridimensionamento importante, e preoccupante. Accendere un faro adesso sulla sua produzione ci pareva particolarmente prezioso proprio per sottolineare l’imprescindibilità, a livello artistico internazionale, del cinema di Buenos Aires e dintorni, che non deve essere limitato ma, anzi, rilanciato. D’altronde, nonostante le difficoltà oggettive che già hanno portato alla mobilitazione degli addetti ai lavori, non sembrano mancare gli anticorpi, se è vero che la retrospettiva del Trento Film Festival è composta per lo più da titoli contemporanei, molti in anteprima. A riprova della vivacità e della qualità della scena, il fatto che uno dei suddetti titoli è stato scelto per la competizione principale e uno per Terre alte, una novità della sezione Destinazione di solito svincolata dal resto del programma, a conferma del loro valore.

 

  • Con il contributo di

    Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto


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