Linguaggi contemporanei: da Reinhold Messner a Luca Barbarossa, dalla filosofia alla bicicletta, dalle Dolomiti all’Himalaya. Otto serate, otto eventi imperdibili.
Pubblicata il 09/04/2019
Le serate del Trento Film Festival spaziano tra ecologia, alpinismo, musica, filosofia e avventura. Tanti temi, un’unica lingua: quella della contemporaneità.
Da sempre le serate del Trento Film Festival rappresentano uno dei momenti più attesi dell’intera rassegna: non solo perché portano sul palco nomi importanti e volti noti del mondo dell’alpinismo e della cultura, ma soprattutto perché rappresentano un’occasione per riflettere sui grandi temi del nostro presente utilizzando un linguaggio contemporaneo, mixando immagini, parole, musica e ogni sorta di forma di espressione narrativa e artistica.
La serata di apertura è nel segno di un grande amico del Trento Film Festival, lo scrittore Paolo Cognetti, già membro della giuria nella scorsa edizione e ora giurato del Premio Itas del Libro di Montagna. É tratto infatti dal suo best seller lo spettacolo Le otto montagne, che sarà portato sul palco del Teatro Sociale venerdì 26 aprile ore 21.00: con l’adattamento drammaturgico di Francesca Sangalli e la regia di Marta Maria Marangoni, lo spettacolo Le otto montagne racconta una storia di padri e figli, abbandono della civiltà, libertà della vita selvatica.
Sabato 27 aprile ore 21.00 si passa dal teatro alla musica, grazie alla presenza a Trento di Luca Barbarossa, che presso la Sala della Filarmonica sarà protagonista della serata Tra musica e parole. Dialogando con Alberto Faustini, direttore del quotidiano L’Adige, il cantante romano racconterà il suo rapporto con la montagna, tra silenzi, natura, tradizioni e ricordi d’infanzia, proponendo alcuni dei suoi più grandi successo in un set acustico.
Un altro campo del sapere caratterizzerà la serata di domenica 28 aprile, sempre alle ore 21.00 e ancora una volta alla Sala della Filarmonica, in una serata a cura della Fondazione Dolomiti UNESCO (con il contributo dei Fondi Comuni di Confine). Con il noto filosofo Vito Mancuso, intervistato da Fausta Slanzi, si rifletterà su La fragilità della bellezza. Mancuso affronta da tempo il tema della bellezza e del suo rapporto con il bene, la verità, l’uomo.
Lunedì 29 aprile torna al centro l’alpinismo, con un appassionante confronto intergenerazionale: Alpinismo e oltre, tre generazioni a confronto è una serata-spettacolo per scoprire modi diversi di vivere la montagna attraverso il racconto dei suoi protagonisti: dall’arrampicata allo sky running, dallo scialpinismo alla slackline, freeride, parapendio, base jumping e mountain bike. Conducono la fortissima alpinista Tamara Lunger e il conduttore televisivo Massimiliano Ossini. Con la partecipazione straordinaria dei Bastard Sons of Dioniso, che suoneranno live la “colonna sonora” di queste tre generazioni.
Dall’alpinismo all’esplorazione, dalla montagna al mare: martedì 30 aprile il palco dell’Auditorium Santa Chiara sarà tutto per Hervè Barmasse e Giovanni Soldini, in una serata a cura di Luca Castaldini, giornalista de La Gazzetta dello Sport: Amicizia estrema. Montagne e oceani. Diversità e fratellanza. Navigatore oceanico l’uno, alpinista l’altro. Due mondi talmente differenti che… le funi uno le chiama cime e l’altro corde. Invece, tra imprese solitarie, scenari mozzafiato e situazioni estreme, ecco il percorso più comune che mai, tra due grandi sportivi molto affiatati.
Di nuovo in scena l’alpinismo giovedì 2 maggio, sempre all’Auditorium Santa Chiara. Indimenticabile Kukuczka vuole essere un omaggio alla memoria del grande alpinista polacco, a 30 anni dalla tragedia del Lhotse. Il 24 ottobre 1989 la rottura di una corda costò la vita al fenomenale polacco. Stava concludendo la salita della più difficile parete degli 8000. In meno di 9 anni li aveva saliti tutti con audacia, forza e resistenza sbalorditive. Con Hervé Barmasse dialogheranno Luca Calvi, Celina Kukuczka e Krzysztof Wielicki.
Grande attesa per la serata che vede protagonista Reinhold Messner, “il re degli Ottomila”: venerdì 3 maggio il pubblico dell’Auditorium Santa Chiara potrà assistere ad una serata memorabile, dedicata a Alexander von Humboldt, il padre dell’ecologia, nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita. Quel vulcano di Humboldt. Dalle Alpi al Chimborazo, l’incredibile attualità di uno scienziato-esploratore ingiustamente dimenticato vedrà salire sul palco Ariane Benedikter, Massimo Bernardi, Telmo Pievani, Veronica Lisino, Filippo Thiery, Julio Velasco.
Si chiude domenica 5 maggio alla Sala della Filarmonica con un evento dedicato all’avventura su due ruote: La strada del Pamir. In bicicletta sui grandi altipiani dell’Asia Centrale è il racconto del viaggio del trentino Alessandro De Bertolini dal Tagikistan al Kirghizistan lungo la Pamir Highway, una delle strade più alte del mondo, fino ai 4.600 m. del Passo Akbaital. In collaborazione con Montura Editing e BikeTheHistory, con De Bertolini saliranno sul palco Roberto Della Maria, Fabrizio Sartori e Enzo Macor.