Scomporre e ricomporre la foresta

Pubblicata il 30/04/2019

Al Caffè Scientifico, lettura pubblica sulla realizzazione del progetto concettuale Forest


Il quotidiano appuntamento mattutino delle 10.30 con il Caffè scientifico ha ospitato oggi la prima presentazione pubblica del progetto Forest, ideato dall’agenzia Mali Weil.

Mali Weil è una piattaforma artistica concettuale di Trento formata da Lisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri, la cui ricerca si dedica alla rappresentazione di immaginari politici attraverso meccanismi performativi, design, progetti video e formati editoriali. Il loro ultimo progetto, al quale gli ideatori stanno lavorando da mesi, è Forest e debutterà il prossimo agosto al festival di arti performative SAAL in Estonia. Il focus, come suggerisce il titolo, è la narrazione dello spazio-foresta, molto attinente ai temi della sezione Amici fragili del Trento Film Festival.

Lorenzo Facchinelli ha trasportato il pubblico dietro le quinte della realizzazione di Forest attraverso una prova di letto-scrittura che ha riunito frammenti di storie e relazioni che spaziano dalla botanica al diritto, per ricostruire il perimetro concettuale della foresta. La foresta, un archetipo dell’occidente, rappresenta oggi uno degli spazi che aprono ad alcune delle più interessanti sfide della contemporaneità sul piano politico, sociale, ambientale e filosofico.

Per quanto sembri facile descrivere l’essenza di un bosco, in realtà, come ha sottolineato Lorenzo, «la foresta non è mai omogenea, è sempre plurale, multipla e polifonica, non ha un unico tempo e al suo interno ci vivono molte creature diverse». Se si riflette sulle delicate connessioni che si instaurano all’interno degli elementi della foresta, si può dare forma a un nuovo immaginario politico, a un nuovo modo di pensare la cittadinanza come ecosistema: favorire le relazioni, sfumare i confini, espandere le città e le comunità. Questo, secondo Lorenzo, significa making the forest, o per utilizzare un verbo, “forestare”: pensare alle foreste come città e come azione.

Il progetto è realizzato in collaborazione con Centrale di Fies, Compagnia di San Paolo tramite il bando Ora! e Fondazione Caritro.

L’appuntamento di oggi al Rifugio Moderno della Scienza è stato accompagnato dall’assaggio del prezioso caffè d’orzo offerto dal Panificio Moderno, dove viene utilizzato non solo come bevanda ma anche come ingrediente per molti gustosi impasti.

Testo di Chiara Righi

Foto di Stefano Vanucci