Le salite alpinistiche sono sovente oggetto di racconto attraverso le tacche, i gradi, la prestazione sportiva. In una società che ci costringe all'efficienza, siamo dunque condannati al successo? In una piccola spedizione in un altrove inesplorato, spazio desiderato e necessario, roccia e pareti si trasformano: da protagoniste assolute a prezioso sfondo di una storia di amicizia, di relazioni e di alpinismo come cura per l’anima.
Regista, alpinista ed esploratore, attraverso il suo lavoro documenta ed approfondisce le connessioni tra gli uomini e i territori. Cura personalmente l’intero processo creativo dei suoi progetti, dalla regia alla fotografia, dalle riprese al montaggio. Ha prodotto e diretto due lungometraggi: Finale ’68 (2018) e Sadpara (2024)
Premi
Premio "Città di Imola"
Ed. 2025
E’ una regia intima e silenziosa quella che ci proietta nel viaggio di Alessandro, Alberto, Armando e Matteo, quattro scalatori che si ritrovano in un luogo indefinito, in un tempo quasi sospeso.
Un “altrove” inesplorato, dove la pura prestazione alpinistica lascia spazio all’avventura, all’ironia, all'autenticità dei legami e al desiderio di trovare il proprio equilibrio lontano dal superfluo e dai canoni della società moderna. Un viaggio contro la paura in cui il rapporto uomo-natura si allinea con i valori del Club Alpino Italiano.