Tra arte e storia, nove mostre per scoprire il Festival e la città

Pubblicata il 14/04/2022

“Scalare il tempo” è la mostra dedicata ai settantanni del Trento Film Festival, in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino: sarà ospitata negli spazi de Le Gallerie di Piedicastello fino al 31 gennaio 2023.


Dal 1952 il Trento Film Festival esplora una pluralità di linguaggi e di forme espressive, per raccontare le mille sfaccettature delle culture di montagna: edizione dopo edizione, sono moltissime le mostre organizzate direttamente, ospitate o promosse, che arricchiscono la programmazione della rassegna e permettono al pubblico non solo di approfondire tematiche di grande interesse, ma anche di conoscere affascinanti luoghi di Trento, in una sorta di sentiero che si snoda per tutta la città.

La mostra principale di questa 70. edizione è “Scalare il tempo, 70 anni di Trento Film Festival”, allestita negli spazi de Le Gallerie di Piedicastello a cura della Fondazione Museo storico del Trentino e del Trento Film Festival. Il percorso espositivo è diviso in tre mondi tra loro comunicanti: la Montagna, il Festival e il Cinema. Nella Galleria Bianca, installazioni sonore, visive e interattive restituiscono le atmosfere di un tempo insieme a quelle di oggi. Di grande suggestione la sezione sugli oggetti, dove le “Cineprese si raccontano”, ma anche lo spazio sonoro con le “Voci del Festival”, e la “Sala cinema”, con alcuni spezzoni di pellicole che hanno fatto la storia della cinematografia di montagna. Un viaggio, un’esperienza, un’emozione attraverso le atmosfere, le voci e le pellicole del Festival, dal 1952 a oggi. In mostra, il racconto di una rassegna che non finisce mai di stupire. La mostra sarà inaugurata il 22 aprile e rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2023, grazie al supporto di ITAS Mutua, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Montura e Trentino Marketing.

“Ciak, si scala! Storia del film di alpinismo e di arrampicata” è la trasposizione in mostra del libro del giornalista Roberto Mantovani, edito da Club Alpino Italiano, Museo Nazionale della Montagna di Torino e International Alliance for Mountain Film. La nuova esposizione ne ripercorre le stesse tappe con manifesti, locandine e fotografie del Fondo Documentazione Cinema del Museo, dal primo film di questo genere alle produzioni più recenti. La mostra è a cura di Marco Ribetti, vice direttore e curatore della Cineteca Storica del Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino, e Roberto Mantovani, e sarà ospitata a Palazzo Roccabruna dal 28 aprile al 28 maggio.

Nel 2022 spegne settanta candeline non solo il Trento Film Festival, ma anche il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, che festeggia con una mostra a Palazzo Trentini che sarà inaugurata il 28 aprile e rimarrà aperta fino al 14 maggio. Il corpo nasce infatti nel 1952: dopo un drammatico incidente sulle Dolomiti di Brenta, vengono create in Trentino le prime Stazioni del Corpo Soccorso Alpino e, con loro, un’organizzazione strutturata di soccorso in montagna che da lì in pochi anni si diffonderà in tutta Italia. Fotografie di ieri e di oggi ripercorrono una storia lunga settant’anni, in cui l’immutato spirito di solidarietà di soccorritrici e soccorritori appassionati di montagna si lega alle evoluzioni dei materiali, dei mezzi e delle tecniche di soccorso.

A Torre Mirana rimarrà aperta fino al 14 maggio “Senza posa. Italia K2 di Mario Fantin. Racconto di un’impresa”, una mostra del Club alpino italiano, a cura di Mauro Bartoli e Claudio Ballestracci (Lab Film), con la collaborazione di Monica Brenga e Pamela Lainati (Centro di Cinematografia e Cineteca de Cai). Chi era Mario Fantin, che nel 1954 riprese la spedizione del CAI al K2? Un cineasta, un alpinista, un sognatore. Infaticabile, invisibile dietro la cinepresa: non fu facile lavorare al gelo, in alta quota, agli ordini di Ardito Desio. Il risultato fu incredibile: questa mostra oggi lo celebra, presentando per la prima volta il taccuino inedito dove il bolognese appuntò note tecniche sulla realizzazione del futuro film Italia K2.

L’autore del manifesto della scorsa edizione, Gianluigi Toccafondo, torna a Trento con la mostra “Il Sentiero Italia Cai tra sogno e realtà”. In mostra le dodici tavole commissionate da Montura e pubblicate nella collana dedicata dalla casa editrice Idea Montagna al Sentiero di settemila chilometri realizzato dal Club Alpino Italiano. La mostra è a cura di Montura Editing e rimarrà aperta per tutta la durata del Festival presso il padiglione di MontagnLibri in Piazza Fiera.

Due le mostre allo Spazio archeologico del SASS in Piazza Cesare Battisti, a cura di EUSALP, aperte dal 30 aprile al 15 maggio. La prima è “Le temps d’une estive – Il tempo di un alpeggio” di Eric Vallée. Eric è originario di Parigi, ma grazie all’incontro con una persona dedita alla pastorizia, si è appassionato a questo mestiere, iniziando ad apprezzare questo mondo, affascinante quanto difficile. Oggi, per scelta di vita, è egli stesso pastore, vive il “tempo di un alpeggio”, a contatto con gli animali e la natura, praticando i suoi sport, dedicandosi alla contemplazione e alla fotografia. Quotidianamente accetta la sfida di vivere sulle montagne poiché, sia che piova, sia che nevichi, sia che tuoni, il pastore è, con i suoi cani, responsabile delle sorti del suo gregge. Anche la seconda mostra esplora i temi della pastorizia: “Il buon pastore” di Simone Cargnoni. Il protagonista è Giovanni, pastore da quando è nato. I suoi ritmi di vita sono da sempre cadenzati coi tempi della transumanza. Alla ricerca di luoghi dove potranno trovare cibo e acqua Giovanni conduce le greggi di proprietari trentini e veneti, muovendosi per centinaia di chilometri, tra prati montani e centri abitati. Originario della Romania, da 15 anni divide la sua vita tra il lavoro in Italia e la famiglia, moglie e due figli, nel suo paese.

Chiudono il programma “Alchemica” a cura di Alkanoids e Studio d’Arte Andromeda, un progetto che coinvolge illustratori, animatori, sound designer e sviluppatori in una sfida inedita: realizzare una mostra di opere originali statiche e renderle vive con emozionanti animazioni da fruire attraverso un’applicazione per smartphone; e “Humans of Trentino”, una mostra fotografica “che punta a mettere in luce e approfondire la diversità culturale presente sul territorio e la bellezza dei cittadini che fanno parte della comunità trentina.

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