Edizione 2022
Vincitori
Genziana d’Oro Miglior Film - Gran Premio “Città di Trento”
GAUCHO AMERICANO Nicolàs Molina
In questa tenera, ironica e particolarmente onesta interpretazione del mito del cowboy, rivisto attraverso gli occhi di due gauchos della Patagonia, le culture si scontrano e tutti sognano una vita migliore. Il regista Nicolàs Molina - anche direttore della fotografia - descrive magnificamente le difficoltà quotidiane dei due protagonisti, dimostrando quale prezzo ha per alcuni il "sogno americano".
Genziana d’Oro Miglior Film di Alpinismo - Premio del Club Alpino Italiano
Dark Red Forest Huaqing Jin
La giuria ha assegnato il premio per la sincerità e intimità con la quale il film guarda alla vita di un gruppo di monache tibetane, che affrontano l'ambiente montano alla ricerca dell’illuminazione. Utilizzando al meglio le potenzialità cinematografiche del tempo e della presenza, il regista invita il pubblico in uno spazio profondo di fede e ricerca spirituale.
Genziana d’Oro Miglior Film di Esplorazione o Avventura - Premio “Città di Bolzano”
La Panthère des Neiges Marie Amiguet, Vincent Munier
La giuria ha premiato questo film per la qualità e la bellezza delle immagini raccolte durante un viaggio in Tibet in cerca del leopardo delle nevi. Un viaggio nel quale lo spettatore può immergersi nella natura più selvaggia e sperimentare intimamente la pace e la purezza del luogo.
Genziana d’Argento – Miglior Contributo Tecnico-Artistico
Akeji, le souffle de la montagne Corentin Leconte, Mélanie Schaan
La giuria è rimasta colpita da questo poetico ritratto di un artista e sua moglie, e dal modo in cui unisce le dimensioni spirituale e artistica della loro vita in montagna. Seguendo il ritmo delle stagioni, il film intreccia elementi ed aspetti della natura, dell'arte e della routine quotidiana in un potente montaggio che esalta la profondità delle loro vite.
Genziana d’Argento - Miglior Cortometraggio
Heltzear Mikel Gurrea
Mikel Gurrea unisce le incertezze dell'adolescenza, l'instabilità politica e un penetrante senso di perdita in questa complessa e coinvolgente storia di una giovane scalatrice impegnata nella preparazione della sua più grande sfida. Mentre impara a superare i limiti del proprio corpo, la protagonista riesce finalmente a dire addio al suo passato.
Premio della Giuria
Lassù Bartolomeo Pampaloni
Il Premio Speciale della Giuria del Trento Film Festival va a un film che racconta un grandissima impresa in solitaria: Isravele non è un alpinista ma la sua scalata ha come obbiettivo addirittura il cielo! Il regista di “Lassù”, Bartolomeo Pampaloni, ha il coraggio di unirsi alla spedizione e di partire, ma, ed è ciò che più conta, dimostra anche di sapersi fermare alla quota giusta.
PREMIO “MARIO BELLO”
S'Avanzada Francesco Palomba
Due ragazzi di trent’anni in fuga da un futuro di conformismo, dedicano tutti se stessi a non dissipare energie rivestendo ruoli precostituiti imposti dalla società e assumendosi responsabilità declinate da altri. I loro dialoghi sono brevi, consapevoli e disperati, ma la sintesi sta nella loro ferma volontà di superare la crisi del lavoro con una grande voglia di “prosperare” che vuole dire avventura, intesa come capacità di entrare in relazione di spirito con chi concepisce la vita nello stesso modo, ma anche mettersi a rischio e in gioco come in ogni vera impresa. Scoprono che quel che conta è ancora e sempre poter dare un contributo alla vita degli altri, sia pure effimero.
Premio RAI
La frequentazione dell'orso Federico Betta
La giuria ha ritenuto particolarmente significativa nel caso di specie l’esposizione obiettiva delle difficoltà e limiti della convivenza fra la natura e società, cogliendo nelle intenzioni del regista la ricerca di modelli accettabili di comportamento: in primo luogo la conoscenza e il rispetto. Il Premio RAI vuole evidenziare la ricerca storica di filmati, immagini e documentazione del progetto Life Ursus, alternate alle belle riprese della natura in Trentino, e alla molteplicità delle testimonianze.
PREMIO SOLIDARIETA’ CASSA RURALE DI TRENTO
Leogra. Eredità di un paesaggio Andrea Colbacchini
Il documentario esplora la trasformazione del territorio e della società della montagna. Idee, speranze, progetti e osservazioni dei protagonisti sono in continua contrapposizione definendo lo smarrimento e l’inquietudine fra aspirazione alla modernità e le esigenze di nutrimento spirituale di coloro che, per volontà o per sorte, vivono i versanti della Val Leogra. Un dinamico linguaggio espressivo che alterna immagini che rimarcano la bellezza dei luoghi naturali alla serie di interviste ai residenti. Una testimonianza di nuove consapevolezze, opportunità e sensibilità, insieme a timori e fatica, che l’aspra bellezza della montagna concorre ad unire ed associare, nel cammino verso la comprensione della necessità di aiutare sé stessi e gli altri, nel ritrovare il senso perduto delle cose, l’equilibrio fra giustizia ambientale e sociale.
Premio Studenti Università di Trento, Bolzano e Innsbruck
NAYA - Der Wald hat Tausend Augen Sebastian Mulder
Il film vincitore si distingue per l’attualità del tema e l’originalità delle scelte stilistiche e mediatiche. Attraverso materiale documentario, il regista riesce a mettere luce sulla volontà ossessiva dell’uomo di controllare l’ambiente circostante. Chiusa in questa morsa, la lupa Naya è costretta a ricercare uno spazio proprio.
Premio Antropocene MUSE
Liebe Grüsse aus dem Anthropozän Lucas Ackermann
L'opera ha l'intensità di un messaggio universale, che travalica logiche di parte o problematiche specifiche complesse e controverse. Prodotto da giovani, col punto di vista dei giovani, evidenzia una consapevolezza che spesso non si riconosce a queste generazioni, ovviamente le più influenti sul futuro. Un appello disperato e una sfida globale per evitare che le lettere dei protagonisti diventino realtà.
PREMIO MUSEO USI E COSTUMI DELLA GENTE TRENTINA
Burning Flower Ho-yeon Won
Un’anziana, ma ancora energica allevatrice di vacche abbandona il mestiere al quale ha consacrato la vita, impara a leggere e scrivere e costruisce una nuova, moderna casa in cui si trasferisce portando con sé brani del passato selezionati con disincantata lucidità: eppure rifiuta di scendere in città, presso i figli che la sollecitano, e non abbandona le alte terre; così Burning Flower rappresenta la metafora perfetta di una montagna che non può mantenere o recuperare un assetto tradizionale e, nel confronto con un modello urbano potente, pervasivo e seducente, deve individuare la via per costruire e affermare la propria identità.
Premio Lizard - Viaggio e avventura
Fire of Love Sara Dosa
La storia di Katia e Maurice Krafft racconta l’essenza della vita che si fa tutt’uno con la ricerca, il viaggio e l’avventura. I vulcani con le loro tremende esplosioni e gli spaventosi e affascinanti fiumi di fuoco sono il palcoscenico straordinario di un’esplorazione infinita, ma anche di un rapporto d’amore che sembra non avere confini. Fire of Love è un film unico, che fa conoscere una storia unica, che cattura, conquista, emoziona.
PREMIO CINEMAMORE
Inedita Katia Bernardi
Un ritratto sincero, intimo, a tratti struggente ma mai stucchevole, della scrittrice Susanna Tamaro, tanto famosa quanto sconosciuta nelle sue mille sfaccettature. La regia delicata e profonda, talvolta sorprendente, racconta la persona e i suoi contesti con originalità e ritmo narrativo, rivelando una donna fuori dagli schemi e autoironica, complessa e leggera al contempo, del tutto “inedita”.
Premio per i Diritti Umani
Water Has No Borders Maradia Tsaava
Per l’originalità del racconto, che trasforma ogni ostacolo in occasione di sguardo attento e profondo su una “piccola” storia locale, valorizzandone le risonanze universali di bruciante attualità, e l’efficace approccio ai temi cruciali della guerra, dei confini, della spietata freddezza della burocrazia, sostanziati in intense rappresentazioni di relazioni spezzate e incrollabile vitalità.
Premio Amelia de Eccher
Zari Arman Gholipour Dashtaki
Un ritratto intenso, con una fotografia onesta, semplice e diretta. Uno sguardo pieno di rispetto e di attenzione verso la storia di una donna coraggiosa, che dopo essere stata costretta a sposarsi per due volte, la prima a undici anni, decide di lottare giorno per giorno per definire e creare il suo unico e particolare spazio di libertà.
Premio EUSALP. Quello che mi tiene qui
I ribelli del cibo. Storie di piccoli produttori dell'Alto Adige Paolo Casalis
Il cortometraggio è denso di messaggi positivi in chiave promozionale e divulgativa e valorizza la capacità dei piccoli produttori locali di saper creare sinergie e alleanze preziose, riassumibili in buone prassi assolutamente replicabili. Ciò rappresenta sicuramente un buon presupposto per supportare il presidio del territorio, affrancandosi, nel tempo, dalla micro economia e dall'economia “familiare” per ottenere una sostenibilità a livello di valori e ideali ma anche economica.
Premio Green Film
Animal Cyril Dion
Supportato da immagini straordinarie, inquadra la crisi ambientale in tutte le sue declinazioni. Assumendo il punto di vista degli adolescenti, che di tale crisi sconteranno più di tutti gli effetti, è strategico nel passare dal racconto di ciò che non va a quello di ciò che serve per uscire dalla crisi, ovvero un cambiamento di prospettiva che induca l’uomo a percepirsi come un animale fra gli altri e non un essere a parte, privilegiato.
Premio T4Future
The Teacher and The Mountain Anthony Soto, Robert Castano
In termini di messaggio, è risultato essere unanimemente il più forte. Grazie alla storia unica del protagonista e alla sua personalità carismatica, questo documentario si è contraddistinto come uno dei più impattanti, stimolando lo spettatore ad una visione propositiva della vita.